A parte le leggende legate alla Cattedrale, di cui rimandiamo
alla pagina, la Cattedrale di Cefalù, dal carattere di fortezza,
venne iniziata nel 1131, per volontà di Ruggero II, ma probabilmente
mai finita. La prima pietra fu posta il giorno di Pentecoste di
quell’anno, alla presenza del vescovo Ugone arcivescovo di Messina
(la ricostituita Diocesi di Cefalù ne era suffraganea). Sappiamo che
nel 1145 fu messo mano, da parte di manodopera bizantina, ai
bellissimi mosaici dell’abside. Questi raffigurano il Cristo
Pantocratore (dal greco pantocrator, "sovrano di tutte le
cose") nell'atto di benedire con le tre dita della mano destra,
tipico dell'uso ortodosso. In effetti la raffigurazione è legata
alla cultura bizantina, ma la incontriamo anche in quella
paleocristiana e medievale in genere. La troviamo, ad esempio, nella
Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli (che poi fu trasformata dai
turchi in moschea, nel 1453, e oggi è un museo per volere di Ataturk),
ma anche nelle stesse icone del rito ortodosso. La raffigurazione
del Cristo Pantocratore è oggi presente in Sicilia, oltre alla
Cattedrale di Cefalù, anche in quella di Monreale e nella cappella
Palatina del Palazzo dei Normanni di Palermo. In Italia altri esempi
si possono ammirare nelle chiese di Ravenna (la chiesa di San
Vitale), nel Duomo di Cremona, nella Cattedrale di Pisa, il
Battistero di Firenze e nell'abbazia di Novalesa a Torino. Nella
Cattedrale di Cefalù furono anche collocati, nella navata
trasversale della basilica, i sarcofagi porfiretici. Questi ,
secondo la volontà di Ruggero II, avrebbero dovuto essere l’ultima
sua dimora e della moglie. Comprovano questo diversi elementi che
possiamo vedere tutt’oggi: raffigurazioni in rilievo del leone
(emblema di regalità), la tartaruga (simbolo di eternità), Edipo
cieco (metafora degli enigmi della vita), e il Profeta Elia
innalzato in cielo dai capelli dell'angelo. Tuttavia la Storia ha
voluto che fossero spostati (e, infatti, non si trovano più nella
Cattedrale). Per ordine di Federico II, "approfittando dell'assenza
temporanea dell'allora vescovo di Cefalù Jocelmo", furono trasferiti
a Palermo, loro sede attuale. Fa parte del complesso della
Cattedrale anche un raffinato chiostro annesso, che presenta colonne
binate con capitelli figurati sovrapposti, preziosiosissimo esempio
di scultura medievale in Sicilia.
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