Esistono a Cefalù diverse chiese
di origini cinquecentesche. Tra esse troviamo: la chiesa dell’Itria,
la chiesa di San Sebastiano, della Santissima Annunziata e della
Santissima Trinità. Della
chiesa di Sant’Andrea, che faceva parte del convento dei frati
Minori Osservanti, fondato sempre nel 1560, poi demolito, restano
soltanto i due portali architravati.
La
chiesa di San Leonardo
(una volta dedicata a San Giorgio) è tra le più antiche di Cefalù.
Essa, infatti, è citata in manoscritti del 1159 e del 1252. Molti
storici la ritengono anteriore addirittura del Duomo, e, quindi,
dell’epoca di Ruggero II. Ha, però, subito restauri nel 1558 e nel
1875, per opera quest’ultimi del vescovo Ruggero Blundo. Nel 1648,
il vescovo Marco Antonio Gussio la accorpò alla "Casa delle
orfanelle riparate". Sulla chiesa si possono individuare tracce
dell’antica tempio, che richiamano nello stile le decorazioni della
Cattedrale. Ad esempio, il portale principale (ma oggi tamponato) è
ad arco a sesto acuto, con blocchi di pietra e colonnine binate con
sovrapposti capitelli a temi floreali, che si poggiano su palmette.
L’interno è a navata unica; entrando si nota subito sul fondo il
coro con le sue due tribune sovrapposte con grandi archi. Quella
centrale dà anche accesso a cantorie settecentesche in legno
scolpito.
Particolare è quella chiamata
dell’Itria, perché è
stata ricavata (negli anni ’60) dall’unione di due chiese adiacenti:
San Giovanni Evangelista e Santa Maria dell'Odigitria (detta,
appunto, "dell'Itria"). La prima delle due ha origini
cinquecentesche, in quanto viene citata in due atti notarili, del
1509 e del 1535. La seconda, probabilmente, era una cappella,
intitolata a San Michele Arcangelo. Ambedue erano di proprietà della
Confraternita di San Giovanni Evangelista. La cappella venne in
seguitò ceduta al vescovo Ottaviano Preconio. Per sua volontà, fu
istituita la confraternita di Santa Maria dell'Itria da cui prese il
nome. Fu utilizzata come chiesa e oratorio. Negli anni sessanta,
ritornate entrambe un'unica parrocchia, vennero fuse, aprendo delle
arcate nel muro interno.
La
chiesa di San Sebastiano
fu, probabilmente, edificata nel 1523, data riportata sul prospetto
originario. Accanto, nel 1578, fu posto il "convento di Santa Maria
di Monte Carmelo" per volontà di frate Alberto da Monaco. Nel XVII
secolo, fu ampliato da Matteo Orlando, vescovo di Cefalù (1674 -
1694). Attualmente la chiesa di San Sebastiano è alle dipendenze del
"collegio di Santa Maria", istituito dal vescovo Gioacchino Castelli
(1743-1770) nell’adiacente convento. E’ a navata unica, con due
nicchie affrescate per lato. Un tabernacolo dorato d’epoca
seicentesca è custodito sull’altare maggiore.
La
chiesa della Santissima
Annunziata fu costruita intorno al
1511. Ha
subito diverse traversie nel tempo, come l’abbassamento del livello
stradale nell’Ottocento, a cui si fece fronte smontando il portale e
ponendolo più in basso (furono aggiunte, anche, delle scale
interne). Nel 1964
il crollo dell’edificio adiacente l’ha parzialmente danneggiata.
Il prospetto presenta un ampio rosone posto sopra il portale, che è
scolpito con un bassorilievo dell'"Annunciazione.
E’ presente un campanile
su un lato, con bifora, ma non molto alto. La chiesa è a
navata unica, un rettangolo allungato con abside sul fondale. Al di
sotto della chiesa vi è una cripta, che presentava dei corpi
mummificati appartenenti a famiglie nobili del luogo. Secondo varie
leggende vi sarebbe stato sepolto anche Jacopo Del Duca.
Originariamente vi era preservata la statua lignea dell'"Addolorata"
(oggi nella chiesa di San Francesco) che attualmente è portata in
processione il venerdì della Settimana Santa.
E’ proprio a
Jacopo Del Duca
che viene attribuita la ricostruzione cinquecentesca della
chiesa della Santissima
Trinità. Essa apparteneva alla confraternita omonima la cui
esistenza risale al secolo precedente, esistendo un’attestazione del
1430. Il portale d’ingresso è ornato da bassorilievi di
festoni, testine di angeli e motivi floreali. La chiesa è a tre
navate, con colonne con sovrapposti archi a
serliana,
anch’essi attribuiti a Jacopo Del Duca.
Era annessa all’adiacente convento di San Domenico, il quale, però,
è di epoca posteriore..
Sempre risalenti al Cinquecento, abbiamo la
Cappella di San Biagio.
Essa era formata da due piccole chiese, era dedicata originariamente
la prima a San Crispino (del
1580) e, la
seconda, a San Biagio (del
1502).
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