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CEFALU' E MONREALE: IL MOSAICO IN SICILIA.
Bullet7blu.gif (869 byte) Kephaloidion
Bullet7blu.gif (869 byte) Cefalù
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La Cattedrale di Cefalù

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di Cefalù

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di Cefalù

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Bullet7blu.gif (869 byte) Leggende legate a Cefalù e Monreale
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Bullet7blu.gif (869 byte) Le origini antiche della
tecnica del mosaico

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La Villa del Casale di Piazza Armerina
Bullet7blu.gif (869 byte) Il mosaico in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) La prima fase dei mosaici normanni

Bullet7blu.gif (869 byte) L’organizzazione altimetrica
Bullet7blu.gif (869 byte) Differenze tra lo stile
bizantino e quello siciliano
Bullet7blu.gif (869 byte) La Cappella Palatina
Bullet7blu.gif (869 byte) La Chiesa della Martorana a Palermo
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CEFALU' E MONREALE
    
    Dalla Cappella Palatina alle
     Cattedrali di Cefalù e Monreale:
     i mosaici siciliani d'epoca normanna
     rappresentano un purificato
     riverbero del cerimoniale aulico
     e del fasto della corte bizantina
”.
   
    Differenze tra lo stile
     bizantino e quello siciliano.
   
     
     

 
   

Duomo di Cefalù, veduta interna.

Urban - Agosto 2005
 

 



da Wikimedia Commons

 

Si è visto come i mosaici in Sicilia abbiano ispirazione dal mondo bizantino. Si è visto, altresì, come essi rispettino fedelmente l’andamento iconografico della liturgia della chiesa d’Oriente. E, indubbiamente l’elemento cardine della composizione raffigurativa, il Cristo Pantocratore, solenne e inaccessibile sulla volta della cupola, deriva direttamente da quella cultura e religione. Eppure, tutto il resto ha un tono meno sospeso e distaccato. In effetti, sulle vaste campiture dell’oro, le figure risaltano con toni coloristici più vari e decisi. Gli stessi scomparti architettonici, che racchiudono i personaggi e le scene (sul modello bizantino), proprio grazie agli accenti cromatici, vengono annullati otticamente, creando, quasi, un tutt’uno, in un continuo attrarsi e rispondersi dei colori.
Il succedersi delle raffigurazioni presenta, inoltre, nelle composizioni siciliane, maggiore coerenza e completezza. Lo stesso rapporto con le partiture architettoniche (sull'esempio di Daphni) è risolto con maggiore libertà, in un nuovo equilibrio tra architettura, regole liturgiche e, soprattutto,  migliore distribuzione dell’effetto visivo delle immagini, con perfetto bilanciamento all’impianto basilicale, nella cattedrale di Cefalù e nell’abside del duomo di Monreale. Nella chiesa della Martorana, sul tamburo ottagonale della cupola, perfetto è il succedersi  ritmico tra le finestre e le figure dei profeti. Grande e maestosa la figura del Cristo Pantocratore, nei catini delle due absidi, al di sotto del quale (nella cattedrale di Cefalù) agli otto Apostoli si aggiunge, nel centro, la Vergine che prega, che fonde in se la chiesa umana unitamente al sacramento dell’Eucaristia, la chiesa divina.
In sostanza, pur mantenendo tutte le regole iconografiche tipiche della chiesa d’Oriente e la sua rappresentazione bizantina, con riferimento al tipo premacedone, quello “aulico” della chiesa di Daphni, (che, tutto sommato, è solo un momento del divenire artistico), le rappresentazioni siciliane hanno un dispiegarsi sulle strutture architettoniche e un rapporto tra di loro più “moderno”, sicuramente più colto, ma anche più libero e mondano. E’ il frutto, insomma, di una società diversa, pur nella fedeltà delle rappresentazioni, dalla società originaria che le ha prodotte.

 

 
 

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