Il Duomo di Monreale è un piccolo gioiello conosciuto in tutto il
mondo. Costruito in stile composito, dovuto ad influssi dell’Europa
del nord e ed arabi. Sul prospetto principale attorniano il
colonnato del portico d'ingresso (ma risalente al sec. XVIII) due
torri d’altezza dissimile, in quanto una, nel 1807, è rimasta
mutilata a causa di un fulmine. Per entrare nel Tempio si varcano
delle grandi porte bronzee in stile romanico. La principale è ornata
da quaranta pannelli, opera di Bonanno Pisano, che raffigurano scene
delle narrazione biblica. La chiesa è a croce latina con le
navate divise da colonne sormontate e collegate da una serie
suggestiva di archi ogivali. L’interno è illuminato dal colore oro
che caratterizza i mosaici di tipo bizantino che ricoprono i muri
dell’intera Basilica. Si è calcolato che essi raggiungano la
superficie di ben 7584 m²,
con tessere di
pietra ed almeno di 100 milioni di vetro.
Essi rappresentano
la più grande
decorazione di arte musiva in Italia. Con questa tecnica
orientale (ma che risente dello stile romanico dei mosaici veneziani
di San Marco) vengono offerte ai credenti le vicende del
Cristianesimo, dall’attesa del Cristo, della sua vita terrena, la
Passione, la sua morte e la risurrezione e di tutto quello che ne è
seguito. Ma la composizione principale, quella più indimenticabile,
è l’immagine del Cristo Pantocratore che, dominando la navata
principale, benedice i fedeli dall’alto dell’abside. All’interno
del Tempio (realizzate in stile barocco siciliano a marmi policromi)
è da sottolineare la bellezza delle cappelle di San Castrense, di
San Benedetto e del SS. Crocifisso. Attraverso la Cappella del
Crocifisso si accede al tesoro della Cattedrale. Sono presenti, data
l’importanza della costruzione, anche le tombe reali normanne di
Guglielmo I e di Guglielmo II.
Contemporaneo alla
costruzione del Duomo, è il bellissimo chiostro di forma
quadrangolare. Racchiude in sé 228 colonnine binate con decori ed
elaboratissimi capitelli differenti tra loro, al cui culmine sono
sormontate da archi d’ispirazione araba. Nel chiostro gli stili si
fondono tra loro in un vortice di citazioni. In esso troviamo
influssi dall’arte provenzale, quella borgognona, dal classicismo
della zona salernitana e, naturalmente, da quella araba. Sono
proprio questi influssi orientali che percepiamo nell’angolo
meridionale, dove è posto il recinto quadrato con la fontana
dall’alto stelo, che evoca proprio una palma africana.
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