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La prima fase decorativa e musiva di stampo bizantino, interessa la Cappella Palatina. Una iscrizione nell’ornamento che riquadra alla base la cupola della Cappella, riporta la data del 1143, epoca, evidentemente, in cui venne portata a compimento. I mosaici sottostanti la cupola e quelli che ornano il presbiterio, devono essere stati portati a completamento prima della morte di Ruggero, avvenuta nel febbraio del 1154. Ciò è testimoniato da due testi che ne parlano: l’omelia di Teofane Cerameo e un passo del Chronicon di Romualdo Salernitano. Ambedue trattano della presenza del re in vari eventi riguardanti la Cappella. L ‘omelia fu recitata in occasione dell’importante festività degli Apostoli Pietro e Paolo, a cui era dedicata la costruzione e, sicuramente in presenza di Ruggero. La descrizione del soffitto “luccicante d’oro in ogni parte”, si affianca con quella delle pareti e del loro rivestimento, sia marmoreo che musivo, il che ci porta ad individuare i mosaici come quelli del presbiterio. A uguale data, il 1143, si fa riferimento in un diploma coevo del fondatore della chiesa dell’Ammiraglio, Giorgio d’Antiochia , che tratta del completamento delle decorazione apportate al tempio palermitano. Al 1148 è legata, invece, la Cattedrale di Cefalù. Troviamo, infatti, un iscrizione, che riporta la data di esecuzione, nella fascia che corre alla base dell’ultimo registro figurato. Quell’epoca vide il re Ruggero particolarmente impegnato nella ricerca di una realizzazione significativa della monarchia normanna in Sicilia (sull’esempio della chiesa francese di Saint Denis). La mancata ultimazione dell’abside,e del complesso architettonico progettato, fu risolta con l’inserzione delle volte (intorno al 1150), sempre secondo il riferimento francese. Nell’età ruggeriana vanno ascritti, quindi, i due maggiori monumenti (cappella palatina e duomo di Cefalù). In quella, invece del primo Guglielmo, la cattedrale di Monreale, ne rappresenta l’esempio maggiore. Ma in entrambe le fasi la decorazione musiva ebbe ispirazione dai mosaici più antichi della Cappella Palatina. Sempre legata al periodo di Guglielmo è la realizzazione dei mosaici della “Sala di Re Ruggero”. In essa le decorazioni prendono maggiore spunto dagli aspetti profani e pagani dell’arte bizantina, con le loro influenze musulmane. Essi rimangono a testimoniare questo particolare stile musivo, data la scomparsa nella gran parte, dei mosaici simili di Costantinopoli. La prima fase, forse la più importante, della realizzazione delle superfici a mosaico in Sicilia, va, dunque, dal 1140 al 1154. In questo periodo vengono eseguite le decorazioni della zona del santuario e quella del portico sia nella Palatina che nella chiesa dell’Ammiraglio e a Cefalù. In questo periodo lavorarono maestri e maestranze diverse, spesso contemporaneamente, in svariate chiese e luoghi, che, tuttavia, appartenenti ad uno stesso gruppo culturale, presentarono ispirazioni concordi verso l’identico centro d’arte e civiltà. |
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