14/16
CEFALU' E MONREALE: IL MOSAICO IN SICILIA.
Bullet7blu.gif (869 byte) Kephaloidion
Bullet7blu.gif (869 byte) Cefalù
Bullet7blu.gif (869 byte)
La Cattedrale di Cefalù

Bullet7blu.gif (869 byte) Le chiese cinquecentesche
di Cefalù

Bullet7blu.gif (869 byte) Le chiese del Sei Settecento
di Cefalù

Bullet7blu.gif (869 byte) I Palazzi nobiliari di Cefalù
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Parco delle Madonie
Bullet7blu.gif (869 byte) Monreale

Bullet7blu.gif (869 byte) La Cattedrale di Monreale
Bullet7blu.gif (869 byte) Leggende legate a Cefalù e Monreale
Bullet7blu.gif (869 byte) Eventi 2010

 

Bullet7blu.gif (869 byte) Le origini antiche della
tecnica del mosaico

Bullet7blu.gif (869 byte)
La Villa del Casale di Piazza Armerina
Bullet7blu.gif (869 byte) Il mosaico in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) La prima fase dei mosaici normanni

Bullet7blu.gif (869 byte) L’organizzazione altimetrica
Bullet7blu.gif (869 byte) Differenze tra lo stile
bizantino e quello siciliano
Bullet7blu.gif (869 byte) La Cappella Palatina
Bullet7blu.gif (869 byte) La Chiesa della Martorana a Palermo
Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO


   
   
     
CEFALU' E MONREALE
    
    Dalla Cappella Palatina alle
     Cattedrali di Cefalù e Monreale:
     i mosaici siciliani d'epoca normanna
     rappresentano un purificato
     riverbero del cerimoniale aulico
     e del fasto della corte bizantina
”.
   
    L'organizzazione altimetrica.    
     
     

 
   

Cristo Pantocratore sull'abside della cattedrale di Cefalù.

Andreas Wahra - 10 Ottobre 2006
 

 
 


da Wikimedia Commons

 

Se le scene del ciclo delle “feste”, nella coeva chiesa dell’Ammiraglio di Palermo, sono ridotte a quattro, a causa delle dimensioni dell’edificio sacro, nella Cappella Palatina vengono rappresentate nella loro interezza di dodici: Annunciazione, Natività e Adorazione dei Magi, Sogno di Giuseppe e Fuga in Egitto, Presentazione al Tempio, Battesimo, Trasfigurazione, Resurrezione di Lazzaro, Ingresso a Gerusalemme, Ascensione e Pentecoste. Fra esse mancano le scene relative alla Passione di Cristo, perché, secondo alcuni storici, si volle dare maggiore importanza alla natura ultraterrena del Cristo (e non umana) e al trionfo divino nell’eternità. Altri storici, invece, hanno rilevato nell’organizzazione planimetrica delle decorazioni della Cappella, delle anomalie. Si pensa che il ciclo della Passione era previsto nella zona dove fu poi situata la tribuna per il soglio reale. Lo dimostrerebbero il decentramento di alcune raffigurazioni sulla destra rispetto all’asse della Cappella (queste, in tal modo asimmetriche, potevano, infatti, vedersi meglio dal soglio).
E’ stato rilevato all’interno della Cappella Palatina un duplice binario sul piano religioso e sul piano politico. I riferimenti e i sottintesi arricchiscono i significati di questo sapore politico-religioso. Tuttavia, e non poteva essere altrimenti, il significato liturgico delle raffigurazioni mantiene la fissità dello schema tradizionale (nella Cappella come nella chiesetta della Martorana e nella  cattedrale di Cefalù). In questa fase storica il complesso dei mosaici è organizzato dall’alto verso il basso. Si inizia dal punto più alto, la cupola, con il Cristo Pantocratore, attorniato dagli angeli (rappresentazione della Chiesa celeste). In una seconda fascia si passa ai discepoli, gli evangelisti e i profeti. Fino ad arrivare alla Chiesa terrestre, con i Santi, i padri della chiesa, papi e vescovi. Questo rapporto altimetrico delle immagini rappresenta lo schema liturgico e ideologico della Chiesa di allora: da esso non si deroga.

Questo ordinamento iconografico ha le sue radici nella Nea, la “nuova chiesa” fondata da da Basilio I  nella seconda metà del IX secolo. Abbiamo notizie di questa “rivoluzione” dal patriarca Fozio in uno dei suoi “Sermoni”. I mosaici che ornavano la chiesa dei SS. Apostoli, rappresentavano il nuovo ordinamento, purtroppo perduti (ce ne parlano Costantino Rodio e Nicola Mesarite). I mosaici della chiesa di San Luca nella Focide sono quelli più rappresentativi di questa “nuova chiesa” (risalenti alla prima metà del secolo IX). Poiché nella decorazione musiva del tipo siciliano si trovano anche influssi dei modelli classici, gli storici individuano il prototipo ad essa più vicina nei mosaici della chiesa della Dormizione a Daphni nell’Attica, sempre risalente all’inizio del IX secolo.

 

 
 

HOME