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Ruggero I, nei quindici anni del suo governo (1086-1101) con la sua
costruzione di un nuovo assetto per lo stato, realizzò quello che
non facevano i suoi contemporanei normanni nel nord dell’Europa , ad
esempio, in Inghilterra con Guglielmo il Conquistatore, Egli gettò
le basi di nuovo Stato moderno., basandosi, se vogliamo, soprattutto
sulla tolleranza. Come prima cosa fu rispettato il multiculturaliamo del popolo siciliano. La cultura dell’isola portava in se tutte le dominazioni che fino a quel periodo si erano susseguite. Così in essa sopravvivevano costumi greci, latini, bizantini ed arabi. Ma anche la religiosità dei siciliani era fatta di diverse confessioni religiose. Spinse, com’è ovvio, per la rilatinizzazione della Sicilia, facendo costruire nuove basiliche cristiane. Tra le prime, furono quella di Troina, (prima capitale normanna, nel 1080) e quella di Catania nel 1094. Inoltre, la lingua dei siciliani era, probabilmente, frutto di influssi storici. Permise, ad esempio, il formarsi di comunità lombarde, come San Fratello, Novara di Sicilia, Piazza Armerina, Aidone e Nicosia. Tutti questi paesi ancora oggi conservano un dialetto gallo-italico. E se, inoltre, per molti secoli in Sicilia si era parlato greco-bizantino, senza nessun tipo di discriminazione, i normanni spinsero verso una lingua siciliana di stampo latino, riportando la trinacria in pieno mondo occidentale. Ruggero I, Re normanno, permise la costituzione nel suo esercito cristiano di reparti costituiti da soldati musulmani. Tutte queste differenze, a volte contrari, accolte nel nuovo Stato normanno, fanno di questa scelta governativa, un vero, nuovo stato moderno, che inglobava tutte le differenze insite nella popolazione senza discriminazioni, né, tantomeno, massacri. Questo “squillo di tromba”, non fu solo di livello locale, ma si riflesse su tutta l’Europa. Alla morte di Ruggero I (avvenuta a Mileto, il 22 giugno 1101), essendo i suoi figli minori d’età (Simone e Ruggero), il governo normanno passò in regenza alla vedova Adelaide del Monferrato. Questa non rinnegò le scelte fatte dal marito, ma, anzi, la trasformazione dello Stato proseguì per la nuova strada tracciata. La rilatinizzazione e la la ricristianizzazione della Sicilia, come aveva iniziato Ruggero, proseguì anche sotto il governo di Adelaide. |
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