L’origine del latte di mandorla è
antichissima. La tradizione vuole che sia stata inventato nel chiuso
dei monasteri medievali. E’ una bevanda originaria della Sicilia, ma
che ha avuto una forte diffusione anche in Calabria, Campania e
Puglia. La Regione Puglia lo ha introdotto nell'elenco dei prodotti
agroalimentari tradizionali italiani.
E’ una bevanda tipicamente estiva: viene
servita fredda, quasi granita, ma è anche utilizzata per altre
preparazioni, come, ad esempio, nel cosidetto caffè in ghiaccio.
Il latte di mandorla si
ottiene mettendo in
infusione
a freddo mandorle
precedentemente tritate e
mischiate con lo zucchero per ottenerne una pasta. Si utilizzano, in
genere, 2/3 di mandorle e 1/3 di zucchero, racchiusi da un telo. Le
mandorle devono essere così immerse per almeno sei ore. Dopo questa
operazione, il canovaccio che racchiude il prezioso contenuto va
strizzato attentamente per ottenerne il “latte” delle mandorle.
Successivamente quest’ultimo va tenuto in frigo.
Si utilizzano comunemente per l’operazione
mandorle fresche, ma anche quelle secche possono servire allo scopo,
premesso, naturalmente che esse vengano fatte rinvenire in acqua per
qualche ora e attentamente pelate.
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