Il caciocavallo, protto genericamente nell’Italia meridionale, trova
il Sicilia una forte produzione. Di forma tondeggiante “a
sacchetto”, è un formaggio a pasta filata dolce, a volte ricoperto,
per la stagionatura, con paraffina. La sua pasta è particolarmente
grassa, prodotta con latte di vacca. Per ottenerlo viene ad esso
aggiunto
solo caglio, sale e fermenti lattici.
La sua produzione non
ha bisogno di particolari aggiunte, in quanto il suo sapore viene
determinato, sostanzialmente, dal particolare allevamento delle
mucche, che ne producono il latte. Queste, infatti, vengono lasciate
libere allo stato brado, come fossero pecore, in zone ricche di
arbusti e piante da sottobosco. Il sapore aromatico, perciò, del
formaggio deriva dal tipo di erba di cui si nutrono gli animali. La
caratteristica si denota chiaramente nel caciocavallo prodotto in
primavera. Questo assume un caratteristico colore rosato, dovuto
alle fragole di sottobosco, presenti nella stagione, nutrimento
delle mucche podoliche.
Nel Regno delle Due Sicilie, quindi
nell’Italia meridionale, il caciocavallo era un tipo di formaggio
molto diffuso. Oggi lo ritroviamo in Calabria, il famoso
Caciocavallo Silano, o in Sicilia, come il Ragusano DOP, il
caciocavallo di Godrano, o il caciocavallo podolico. Nel
meridione è ancora diffuso il modo di dire "far la fine del
caciocavallo". La forma del formaggio, strozzato da una corda in
alto, bene rappresenta la fine dell’impiccato.
Il caciocavallo siciliano
Due sono le grandi aree di produzione del caciocavallo in Sicilia:
quella palermitana (caciocavallo di Gofrano) e quella ragusana (il
Ragusano DOP). Pur avendo la tipica lavorazione in comune, i due
tipi di caciocavallo differiscono. La differenza tra essi
dipende, soprattutto, dalla razza dei bovini che ne producono il
latte. Nella zona palermitana vengono allevate mucche di
razza cinisara, mentre a Ragusa la produzione di latte è legata alla
razza modicana.
La razza cinisara, autoctona, è riconoscibile dal
mantello nero e rientra tra le razze italiane podoliche. Anche per
la cinisara l’allevamento è allo stato brado. L’area del pascolo è
di collina e di montagna, soprattutto, nei pascoli permanenti, ma
anche, a volte, in zone di sottobosco, nelle aree ristoppie o di
superfici a foraggere. Il Caciocavallo Palermitano interessa, oltre
alla provincia di Palermo, anche, in parte, quella di Trapani. Il
formaggio trova la definizione di caciocavallo di Cinisi
o di Godrano.
Anche i bovini di razza modicana pascolano liberamente nelle
campagne ragusane e da cui si ottiene il latte per il Ragusano DOP.
Se il sistema è lo stesso, differente è il suo paesaggio. La parte
sudorientale della Sicilia (quella di Ragusa) è formata dai monti
Iblei. Questi sono caratterizzati da un grande altopiano, che
degrada dolcemente verso la costa, dove giunge le dune sabbiose,
caratterizzate da una vegetazione spontanea. Il paesaggio è
caratterizzato da lunghi muretti a secco, fatti con pietra calcarea.
Vi sono grandi e antiche masserie, immerse tra gli olivi, i vigneti
e i carrubi. I pascoli naturali dell’altopiano offrono foraggio alle
mucche modicane.
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