Il legante maggiore
della comunità di Piana degli Albanesi è la lingua che vi si parla.
La lingua arbëreshë
detta anche "arberesco", è la lingua, riconosciuta dallo Stato
italiano dal 1999, propria delle minoranze etniche albanesi in
Italia. E’ riconosciuta a livello locale dalle varie amministrazioni
civiche e scolastiche dove risiedono tali minoranze. Infatti, pur
non esistendo una struttura centrale a livello politico,
amministrativo e culturale, le province di Palermo e Cosenza, dove
risiedono le maggiori collettività che parlano tale lingua, si sono
dotate di un Assessorato alle Minoranze Linguistiche. A livello
regionale, per Sicilia, Calabria,
Molise e Basilicata, gli stessi statuti regionali, riportano
citazioni riguardo alle comunità linguistiche albanesi.
L’arbëreshë
deriva dalla lingua albanese (in particolare dell’Albania
meridionale), ricca di influssi greci, modificata dai vari dialetti
italiani e dall’italiano stesso. Ciononostante le tradizioni
linguistiche e culturali sono valorizzate e difese da varie
associazioni, che si concentrano, soprattutto, nelle province di
Palermo, Cosenza, Crotone, Potenza e Campobasso.
Diversi sono, inoltre, i giornali locali (Mondo
Albanese, Kartularet e Biblos, Lajmëtari Arbëreshëvet o Mirë ditë).e le radio private (Radio
Hora/Jona)in lingua albanese,
Da citare l’interesse delle
Università di Palermo e della Calabria berso la
culturale arbëreshë. La prima legata alla
cattedra di
albanologia, la seconda, alla sezione di albanologia, che fu creata
nel 1975.
Piana degli Albanesi
La lingua
arbëreshë non è un fatto
relegato all’ambiente famigliare, ma, essendo stata orgogliosamente
mantenuta nei secoli, è presente ovunque ci si giri. Non solo i
cartelli stradali presentano la duplice traduzione, ma anche le
insegne dei negozi e la gente stessa creano “l’isola linguistica”.
Infatti gli abitanti di Piana parlano tranquillamente l’italiano, l’
arbëreshë e il dialetto siciliano. I costumi locali e la cucina, a
volte simile a quella siciliana, mantengono un sapore particolare in
cui rivivono le radici dell’antica Madre Patria. |