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Piana degli Albanesi e le isole linguistiche
Le isole linguistiche
La fondazione di Piana
degli Albanesi
Caratteristiche del centro storico
La lingua arbëreshë
L'Ortodossia di Piana
La gastronomia arbëreshë
 
Il gallo-italico in Sicilia
La distribuzione geografica
del gallo-italico
Il "francese" di San Fratello
Un particolare bilinguismo
Video su Piana degli Albanesi
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       PIANA DEGLI ALBANESI

    Fondata nel 1488 dopo la diaspora
    albanese, inizialmente era
    denominata "Piana dei Greci" dal
    
rito greco-bizantino professato.
    Dal 1941 si chiama Piana degli
    Albanesi, ma il suo nome in
   
arbëreshë è "Hora e Arbëreshëvet",
    che vuol dire letteralmente Città
    degli Albanesi
. Insieme al

    gallo-italico è una ricchezza
    culturale in più per la Sicilia.
 

   

     La distribuzione geografica
    del gallo-italico

   
     
     

 

 

Vicolo interno al centro storico di Novara di Sicilia (ME)

Sebastian Fischer - luglio 2006(2006-07)

 
 





da Wikimedia Commons
 

   Se il gallo-italico è presente, anche, nell’entroterra siracusano e catanese, la sua zona per eccellenza, è quella della Sicilia centrale. Tale area fu utilizzata dai normanni nella loro avanzata contro gli arabi, come zona fondamentale sotto il profilo militare. E’ quindi logico trovare i loro influssi linguistici, oggi, soprattutto nella provincia di Enna, posizionata all’interno della Sicilia.

L’isola linguistica in Sicilia comprende, nella provincia messinese, i comuni di San Fratello, Acquedolci, San Piero Patti, Novara di Sicilia, Fondachelli-Fantina, Montalbano Elicona, e Tripi. Sul versante ennese il dialetto gallico viene parlato nei comuni di Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe e Aidone.

In realtà la parlata ha una diffusione molto più ampia. Come una macchia d’olio, la sua particolare fonetica si riscontra anche nel siciliano di un’area molto più ampia.
Possiamo trovarne traccia anche:

nella provincia di Messina, a
Roccella Valdemone, Santa Domenica Vittoria, Francavilla, Raccuja, Basicò, Floresta, San Marco d'Alunzio, Castel di Lucio;

nella provincia di Catania, Caltagirone, Mirabella Imbaccari e, in misura meno forte nel dialetto di San Michele di Ganzaria;

nella provincia di Siracusa, Ferla, Buccheri, Cassaro;

e nella provincia di Palermo, Corleone.

La parlata gallo-italica non ha una diffusione solo siciliana, ma si riscontra anche in altre aree dell’Italia meridionale, in particolare in Basilicata.  Nella provincia di Potenza, troviamo due zone, quella che comprende Picerno e Tito, e quella propria di Trecchina, Rivello, Nemoli e San Costantino.

 
 

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