Il
figlio di Vincenzo,
Ignazio Florio Senior, nato a Palermo nel 1838,
arrivò ad acquistare l'isola di Favignana, nel 1876,
e, successivamente, l'intero arcipelago delle Isole Egadi.
Già suoi lontani avi si erano occupati (nel secolo XVII)
dell'attività di pesca del tonno e della sua relativa conservazione.
Ignazio Florio fece
realizzare a Favignana e nell’isoletta di
Formica,
una grande tonnara con stabilimento conserviero annesso,
del tutto innovativo. Il Florio, infatti, invece di salare il tonno
per conservarlo, com’era uso ai suoi tempi, introdusse il tonno
sott’olio, da vendere ed esportare in scatolette in lamiera. Con
l’acquisto di altre tonnare trapanesi e palermitane egli sviluppò
un’importante produzione di tonno conservato sott’olio, di grande
successo economico, come già il padre per il vino dolce Marsala.
Nel 1883 divenne (come già il padre) senatore del Regno d'Italia,
nalla XV legislatura. Continuò ad essere parlamentare fino alla sua
morte.
La benestante famiglia Florio,
tra le famiglie
più ricche d'Italia,
fece costruire il famoso
Villino Florio all'Olivuzza, immerso in un meraviglioso
giardino, nei pressi della
Zisa a Palermo, meta dei turisti che arrivano in città. Fu
progettato e costruito dall’architetto Ernesto Basile tra il
1899 e il 1902, in stile Liberty. E’ considerato tra i
capolavori dell'Art Nouveau. Vincenzo Florio junior fondò,
inoltre, nel 1906 la
Targa Florio,
un famoso trofeo automobilistico tipicamente siciliano, che si
svolgeva sul circuito delle Madonie. L’intera famiglia, in
generale, fu protagonista del periodo denominato della
Belle époque in Italia, agli inizi del XX secolo.
Nel Cimitero di Santa Maria di Gesù, a Palermo, si trova la
tomba della famiglia Florio. Essa fu realizzata
dall'architetto
Giuseppe Damiani Almeyda. La scultura del leone che vi campeggia è
opera dello scultore Benedetto De Lisi.
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