12/15
GLI ARABI IN SICILIA
Bullet7blu.gif (869 byte)Gli Arabi ed Eufemio da Messina
Bullet7blu.gif (869 byte)La conquista della Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte)Una dominazione travagliata
Bullet7blu.gif (869 byte)La cultura araba in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte)Le toponomastica dopo gli arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)Le rare tracce di due secoli di dominazione
Bullet7blu.gif (869 byte)La comunità araba e le successive latinizzazioni

       LE LEGGENDE
Bullet7blu.gif (869 byte)La «guerra santa» degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)Il re Miramolino e l
a principessa Nevara

Bullet7blu.gif (869 byte)Re Miramolino e il drago alato
Bullet7blu.gif (869 byte)Le leggende sulle truvature
Bullet7blu.gif (869 byte)Lottando con i pircanti
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura della sarpa di Acireale
Bullet7blu.gif (869 byte)Le truvature degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura di Monte Scuderi

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
   
   GLI ARABI IN SICILIA
   Gli Arabi, i Berberi, i Persiani e i
   Turchi, in una parola "i Saraceni".
   La loro cultura ha lasciato nello
   spirito dei siciliani importanti tracce
   culturali, di una civiltà dalle antiche
   origini.
 

Per saperne di più  

   
   
 
   Lottando con i pircanti    
     
     

 
 
Valle del Bove, vulcano Etna.

 

Tim Bekaert -  Agosto 2003

 
 
 



da Wikimedia Commons

 

Trovare un tesoro in Sicilia vuol dire anche trovarsi davanti un pircante. Il pircante è il classico gnomo a guardia dei prezioni. Immobile e fisso, incantato, ha poteri magici tali da impedire il ritrovamento, ma tali da confondere anche quelli che fossero riusciti a penetrare nella stanza della truvatura. Il pircante delle leggende è divenuto così familiare che in Sicilia una persona immobile e ferma, si dice che pari u pircanti supra a truvatura (che «sembra lo gnomo a guardia del tesoro nascosto»), mentre una persona imbambolata è rimasta pircantata.

La truvatura dell'Etna

Il Monte Santa Maria si trova sull'Etna, tra il monte Collabasso e le lave del Passo dei Dammusi. Su di esso vi è una grotta, detta della femmina e del calzolaio, che si ritiene fosse il nascondiglio di un favoloso tesoro. In questa grotta trovavano rifugio ventiquattro briganti con il frutto delle loro ruberie. In essa avevano rinchiuso una donna e un calzolaio a guardia di ventiquattro mucchi d'oro. Accadde che i briganti un giorno vennero catturati dalle guardie della piana di Catania. La povera donna ed il povero calzolaio morirono di fame attendendo il ritorno dei loro carcerieri. Accadde che si trasformarono in pircanti a guardia dei ventiquattro cumuli d'oro.
Molto tempo dopo passò di lì un pastore con le sue pecore. Saccorse che vi era una grossa pietra da dove spuntava un anello. Incuriosito tirò l'anello e... gli apparve una grotta luccicante d'oro. La sorpresa fu enorme quasi quanto l'avidità di portare tutto via. Riempì le bisacce di quanto più poteva e stava per andarsene felice, quando alle sue spalle rintronò una voce femminile d'oltretomba che disse:
Viddanu, viddanu, accussì ti nni vai e ti porti li dinari? Il pastore terrorizzato scappò volando dalla grotta lasciando lì anche le preziose bisacce. Chiuse con la grossa pietra quadra. Nella fretta lo fece erroneamente al contrario:l'anello rimase all'interno e non vi fu più modo d'individuare dove si trovasse la grotta. Nessuno sa più dove si trovi la grotta con i suoi preziosi ventiquattro mucchi d'oro. Anche per questa truvatura non vi è uno scopritore. Il tesoro ancora aspetta nelle viscere del Monte Santa Maria sull'Etna.

 
 
 

HOME