2/15
GLI ARABI IN SICILIA
Bullet7blu.gif (869 byte)Gli Arabi ed Eufemio da Messina
Bullet7blu.gif (869 byte)La conquista della Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte)Una dominazione travagliata
Bullet7blu.gif (869 byte)La cultura araba in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte)Le toponomastica dopo gli arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)Le rare tracce di due secoli di dominazione
Bullet7blu.gif (869 byte)La comunità araba e le successive latinizzazioni

       LE LEGGENDE
Bullet7blu.gif (869 byte)La «guerra santa» degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)Il re Miramolino e l
a principessa Nevara

Bullet7blu.gif (869 byte)Re Miramolino e il drago alato
Bullet7blu.gif (869 byte)Le leggende sulle truvature
Bullet7blu.gif (869 byte)Lottando con i pircanti
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura della sarpa di Acireale
Bullet7blu.gif (869 byte)Le truvature degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura di Monte Scuderi

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
   
   GLI ARABI IN SICILIA
   Gli Arabi, i Berberi, i Persiani e i
   Turchi, in una parola "i Saraceni".
   La loro cultura ha lasciato nello
   spirito dei siciliani importanti tracce
   culturali, di una civiltà dalle antiche
   origini.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    La conquista della Sicilia    
     
     

 
   
Castello Maniace ad Ortigia, Siracusa.

 

Sailko  - 26 Giugno 2009


 
 


da Wikimedia Commons

 

Furono richiesti rinforzi, che arrivarono in parte dall'Ifrīqiya, e in maggior parte da al-Andalus, oltre ad un gruppo di mercenari al comando del berbero Asbagh b. Wakīl, detto Farghalūs.
Con l’arrivo di nuove truppe, le sorti della guerra girarono a favore dei musulmani, che vinsero e uccisero Teodoto (nell’830), e conquistarono Palermo (nell’831). Fu poi la volta di Messina, Modica e Ragusa, mentre Castrogiovanni (oggi Enna) fu conquistata solo nell'859. La presa dell’intera Sicilia fu lenta ma inesorabile. La resistenza degli abitanti del solo Val di Mazara durò fino all’841, l'859 per la Val di Noto e la Val Demone. Siracusa, oltrepassato il blocco impostale tra l'872 e l'873 da Khafāja b. Sufyān b. Sawādan, cadde in mano mussulmana il 21 maggio 878. Tra le ultime roccaforti ad arrendersi vi fu Tauromenium (Taormina) il 1º agosto del 902 a causa dell’assedio dell'emiro Abū l-Abbās Ibrāhīm b. Ahmad.
Sotto il comando di diversi capitani, vittoriosi, ma a volte uccisi e sostituiti, la guerra durò per anni, fino alla conquista di Rometta (in provincia di Messina) nel 965, ultimo baluardo bizantino a cadere. Il capoluogo dell’isola, scelto dai musulmani, divenne Palermo (Siqilliyya).
La dominazione fu tutt’altro che tranquilla. I bizantini non smisero mai di ritentare di riprendersi l’isola. Diverse furono le spedizioni: quella di Niceta nel 963, di Niceforo nel 989 e quella di Giorgio Maniace. Quest’ultimo per ben quattro anni, dal 1038 al 1042, mantenne il possesso di Siracusa e della parte orientale della Sicilia. Per rinforzare le difese della città, fece costruire il castello che ancora oggi porta il suo nome. Faceva parte del suo esercito un gruppo di mercenari normanni, prima avanguardia di quelli che, tra poco, riguadagnato il possesso cristiano della Sicilia,  avrebbero aperto uno dei più importanti periodi storici siciliani e del meridione italiano.

Tra l’881 e l’882, in Sicilia scoppiò anche una rivolta popolare. Approfittando delle divisioni interne tra i diversi capi musulmani, il popolo siciliano riuscì, al comando di frate Elia da Enna, a sconfiggere le truppe arabe a Caltavuturo. Ben presto, però, fu domata la rivolta.

Nel 902 Ibrāhīm II, Emiro aghlabide, indossò i panni del mujahid e tentò di risalire l'Italia. Oltrepassato lo Stretto, non trovò resistenza militare, questo almeno fino a Cosenza. Preparata con trascuratezza la spedizione, di fronte alla prima resistenza l’esercito arabo, nel caos, si disfece, al limite dello sbando.. Lo stesso emiro morì per dissenteria, terminando l’ambiziosa conquista della "Terra grande" (al-ar
al-kabīra).
Il possesso da parte araba della Sicilia portò al blocco dei commerci via mare col mediterraneo occidentale. L’unica rotta praticabile alle navi europee divenne quella Bisanzio-Venezia, che spinse lo sviluppo di Venezia come porto mediterraneo di tutta l' Europa occidentale.
 
 
 

HOME