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GLI ARABI IN SICILIA
Bullet7blu.gif (869 byte)Gli Arabi ed Eufemio da Messina
Bullet7blu.gif (869 byte)La conquista della Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte)Una dominazione travagliata
Bullet7blu.gif (869 byte)La cultura araba in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte)Le toponomastica dopo gli arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)Le rare tracce di due secoli di dominazione
Bullet7blu.gif (869 byte)La comunità araba e le successive latinizzazioni

       LE LEGGENDE
Bullet7blu.gif (869 byte)La «guerra santa» degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)Il re Miramolino e l
a principessa Nevara

Bullet7blu.gif (869 byte)Re Miramolino e il drago alato
Bullet7blu.gif (869 byte)Le leggende sulle truvature
Bullet7blu.gif (869 byte)Lottando con i pircanti
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura della sarpa di Acireale
Bullet7blu.gif (869 byte)Le truvature degli Arabi
Bullet7blu.gif (869 byte)La truvatura di Monte Scuderi

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   GLI ARABI IN SICILIA
   Gli Arabi, i Berberi, i Persiani e i
   Turchi, in una parola "i Saraceni".
   La loro cultura ha lasciato nello
   spirito dei siciliani importanti tracce
   culturali, di una civiltà dalle antiche
   origini.
 

Per saperne di più  

   
   
 
   La truvatura della sarpa
    
di Acireale
   
     
     

 
 
Cattedrale di Acireale, prov. Catania.

 

LuckyLisp - 25 Settembre 2007

 
 
 







da Wikimedia Commons

 

Il territorio di Piedimonte Etneo in provincia di Catania, soprattutto il torrente della Difesa, è popolato da folletti e gnomi. Questi a volte appaiono a persone chiedendo di seguirli per portarli a favolose truvature. Sembra siano apparsi ad una contadina che però al solo vederli scappò a gambe levate.
Sempre nel territorio di Catania, ad Acireale, vi è la truvatura della sarpa. Sulla strada che conduce alla borgata di Santa Caterina, presso la chiesetta della Grazia, si nota una grossa pietra che, il fantastico degli abitanti del luogo, vuole che al di sotto di essa si nasconde un immenso tesoro. Nessuno può sollevarla se non seguendo delle regole precise: bisogna mangiarvi sopra un grosso pasce crudo (una sarpa, ed è questo il motivo della sua denominazione) e bervi una intera quartara di vino (circa dieci litri).
Si narra che nel tempo vi fu un coraggioso che ci provò. Beveva e mangiava, beveva e mangiava. Quando era giunto alla testa del pesce, vide uscire dalla grossa pietra tanti folletti che lo burlavano e lo ingiuriavano. Imperterrito continuò a mangiare e bere. Ma all'improvviso apparve un grosso serpente che gli si buttò addosso, l'eroe non potè oltre e invocò la Madonna. Subito il cielo si riempì di tuoni e fulmini, uno dei quali colpì la grossa pietra, facendolo sbalzare lontano. Naturalmente anche questa truvatura rimane solo nella sua leggenda.

A volte nelle leggende delle truvature si trova la stranezza per cui il tesoro dentro la grotta si può vedere e toccare, ma non si può portare via, pena di non uscire più dalla grotta. Si narra di astuti cacciatori che hanno tentato di far ingoiare l'oro al proprio cane. Lo stratagemma, però, non ha sorto il suo effetto: per uscire i cacciatori hanno dovuto aspettare che i loro cani evacuassero i preziosi. Tutto questo è narrato nelle leggende di Campofelice di Fitalia in provincia di Palermo e per le truvature di Rocca d’Antella e della Disisa, sempre in provincia di Palermo.

 
 
 

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