Il territorio di Piedimonte
Etneo in provincia di Catania, soprattutto il torrente della Difesa, è
popolato da folletti e gnomi. Questi a volte appaiono a persone chiedendo di
seguirli per portarli a favolose truvature. Sembra siano apparsi ad una
contadina che però al solo vederli scappò a gambe levate.
Sempre nel territorio di Catania, ad Acireale, vi è la
truvatura della sarpa. Sulla strada che
conduce alla borgata di Santa Caterina, presso la chiesetta della Grazia, si
nota una grossa pietra che, il fantastico degli abitanti del luogo, vuole
che al di sotto di essa si nasconde un immenso tesoro. Nessuno può
sollevarla se non seguendo delle regole precise: bisogna mangiarvi sopra un
grosso pasce crudo (una sarpa,
ed è questo il motivo della sua
denominazione) e bervi una intera quartara
di vino (circa dieci litri).
Si narra che nel tempo vi fu un coraggioso che ci provò. Beveva e mangiava,
beveva e mangiava. Quando era giunto alla testa del pesce, vide uscire dalla
grossa pietra tanti folletti che lo burlavano e lo ingiuriavano.
Imperterrito continuò a mangiare e bere. Ma all'improvviso apparve un grosso
serpente che gli si buttò addosso, l'eroe non potè oltre e invocò la
Madonna. Subito il cielo si riempì di tuoni e fulmini, uno dei quali colpì
la grossa pietra, facendolo sbalzare lontano. Naturalmente anche questa
truvatura rimane solo nella sua leggenda.
A volte nelle leggende delle truvature si
trova la stranezza per cui il tesoro dentro la grotta si può vedere e
toccare, ma non si può portare via, pena di non uscire più dalla grotta. Si
narra di astuti cacciatori che hanno tentato di far ingoiare l'oro al
proprio cane. Lo stratagemma, però, non ha sorto il suo effetto: per uscire
i cacciatori hanno dovuto aspettare che i loro cani evacuassero i preziosi.
Tutto questo è narrato nelle leggende di
Campofelice di Fitalia in provincia di
Palermo e per le
truvature
di Rocca d’Antella e della Disisa, sempre
in provincia di Palermo. |