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Caltanissetta, un'eredità che viene da lontano | |||||||||||||
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Le Vare della processione del Giovedì Santo, dette anche Misteri,
sono gruppi statuari, che rappresentano momenti della Passione e
della Via Crucis di Gesù. Furono realizzate tra il 1883 e il 1902
dallo scultore
napoletano
Francesco Biangardi e da suo figlio Vincenzo. La tecnica
utilizzata è mista:
legno, cartapesta, gesso e tela olona. Inizialmente venivano portate
a spalla da fedeli, ma, per l’alto numero di portatori necessario,
nei primi
anni sessanta, le Vare sono state dotate di carretti con ruote.
Nella sera del
Venerdì santo viene portato in processione il cosiddetto
Cristo Nero, che è un
crocefisso realizzato in
legno di ebano.
Era chiamato, e lo è tuttora, il Signore della Città,
in quanto fino al 1625 era
il patrono protettore della città, che, successivamente, divenne
l’Arcangelo San Michele. Secondo la leggenda il crocefisso sarebbe
nero dalle tante candele accese ai suoi piedi da devoti nisseni.
Sempre nella leggenda sarebbe stato ritrovato fortunosamente in una
grotta da un raccoglitore di verdure selvatiche.
Al calare della sera la statua del Cristo esce dal pesante portone
della chiesa del Signore della Città. Fuori ad aspettarlo c’è
la Real Maestranza al completo, con le alabarde cinte da nastri neri
e le bandiere abbrunate. Ma c’è di più: sono presenti i
Fogliamari, con le loro Lamentanze,
cioè canti di dolore. Essi
portano a spalla il Crocefisso sormontato da un pesante baldacchino
dorato. Sono a piedi nudi, come spesso molti fedeli che li seguono.
La processione si svolge in gran parte nel quartiere di San
Francesco, uno dei più antichi della città.
Dagli anni settanta, la domenica di Pasqua si tiene la processione
di festa. La Real Maestranza ed il suo Capitano, alle ore 9, verso
l’arcivescovado. Essi indossano, stavolta, guanti, cravatte e calze
bianche in segno di festa. Vengono accompagnati nel tragitto dalla
banda che suona musiche allegre e festanti. Una volta giunti vengono
passati in rassegna dal vescovo. Il corteo successivamente si dirige
verso la Chiesa Madre, dove la folla in piazza, a mezzogiorno, viene
benedetta dal vescovo. Segue la messa del giorno di Pasqua. Alla
fine del rito, il Capitano riconsegna al sindaco le chiavi della
città. |
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