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Caltanissetta, un'eredità che viene da lontano

Introduzione

La denominazione
Parchi archeologici
Da Nissa al periodo medievale
Caltanissetta e le sue miniere
di zolfo
Il castello e la nobiltà nissena
 
 
La Cattedrale di Santa Maria
La Nova
Chiese di Caltanissetta
Monumenti sacri e profani
I musei di Caltanissetta
Pasqua: la Real Maestranza
Pasqua: processione delle Vare
La festa di San Michele
 
Video su Caltanissetta
Video su Caltanissetta /2
 
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     CALTANISSETTA

      Il villaggio di Nissa è tra i più
    antichi insediamenti ritrovati in
    Sicilia. Da allora gli abitanti di
    Caltanissetta si chiamano nisseni.
    Un’eredità che viene da lontano.

   

    Caltanissetta e le sue miniere
    di zolfo

   
     
     

 

 

Facciata principale della stazione ferroviaria Caltanissetta Centrale

Insider93 - 3 maggio 2010

 
 



da Wikimedia Commons
 

Per velocizzare il trasporto dello zolfo, nel 1553 fu costruito il Ponte Capodarso sul fiume Salso. E’ ancora in attività. Il terremoto del 1567, invece, distrusse gran parte di Caltanissetta. Anche il castello di Pietrarossa subì gravi danni. Invece di ricostruirlo, i nisseni pensarono bene di utilizzarlo come cava di pietra per restaurare le proprie abitazioni. Ebbe così termine la lunga storia del castello, creato dai bizantini Del castello rimasero tre torri, ma solo due sono ancora oggi visibili..

Il governo borbonico, nel 1816, , nominò Caltanissetta capoluogo di provincia. Così, appena quattro anni dopo, nel 1820, allo scoppio dei moti separatisti di Palermo, la città si rifiutò di parteciparvi. Fu assaltata da bande di galeotti ed insorti, al comando di Salvatore Galletti, principe di San Cataldo, che misero a saccheggio il quartiere della Grazia.
Caltanissetta partecipò, invece, ai moti del 1948-49, che ebbero fine proprio nella cittadina, con la firma della capitolazione.
Il 2 luglio 1860, Garibaldi con i suoi mille entrò nella cittadina nissena e nello stesso anno, insieme a tutta la Sicilia, fu annessa al Regno d'Italia.

Successivamente all’Unità d’Italia, Caltanissetta conobbe un periodo di grande trasformazione e sviluppo, dovuto all’estrazione dello zolfo dalle miniere presenti nella zona. Bisogna dire, tuttavia, che Caltanissetta non fu mai molto fortunata. Fu colpita tre volte nell’Ottocento, ad esempio, da epidemie di colera (1837, 1854 e 1866). L’attività estrattiva, dall’altra parte, chiese continui tributi  di vite umane. Diversi furono i crolli e le esplosioni nelle sue miniere: nella miniera di Trabonella nel 1867 (47 morti), in quella di Gessolungo nel 1881 (65 morti) e nella minierw di Deliella e a Trabonella nel 1911 (51 morti).

Anche se, a volte, in ritardo, Caltanissetta conobbe, come tutta l’Italia, una lenta ma progressiva modernizzazione. Nel 1878 fu collegata alla linea ferroviaria; nel 1867 giunse l'illuminazione a gas, che si trasformò in elettrica nel 1914. Con essa fu aperto il primo cinematografo in città.

Durante la Seconda Guerra Mondiale anche Caltanissetta fu bombardata, ma fu liberata dagli americani appena una settimana dopo lo sbarco a Gela del 18 luglio del 1943. Rimarginate le ferite della guerra, fu restaurata la Cattedrale negli anni ’50, Caltanissetta ha visto chiudere progressivamente le sue miniere di zolfo, già a partire dagli anni
 
 

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