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Caltanissetta, un'eredità che viene da lontano | |||||||||||||
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Per velocizzare il trasporto dello zolfo, nel 1553 fu
costruito il Ponte
Capodarso sul fiume Salso. E’ ancora in attività. Il terremoto del
1567, invece, distrusse gran parte di Caltanissetta. Anche il
castello di Pietrarossa subì gravi danni. Invece di ricostruirlo, i
nisseni pensarono bene di utilizzarlo come cava di pietra per
restaurare le proprie abitazioni. Ebbe così termine la lunga storia
del castello, creato dai bizantini Del castello rimasero tre torri,
ma solo due sono ancora oggi visibili.. Il governo borbonico, nel 1816, , nominò
Caltanissetta capoluogo di provincia. Così, appena quattro anni
dopo, nel 1820, allo scoppio dei
moti separatisti
di Palermo, la città si rifiutò di parteciparvi. Fu assaltata da
bande di galeotti ed insorti, al comando di Salvatore
Galletti, principe
di San Cataldo, che misero a saccheggio il quartiere della
Grazia.
Anche se, a volte, in ritardo, Caltanissetta conobbe, come tutta
l’Italia, una lenta ma progressiva modernizzazione. Nel 1878 fu
collegata alla linea ferroviaria; nel 1867 giunse l'illuminazione a
gas, che si trasformò in elettrica nel 1914. Con essa fu aperto il
primo cinematografo in città. |
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