Accanto
alla Chiesa Matrice è posto il teatro civico La Fenice,
edificato nel Seicento.
Purtroppo, caduto in rovina col tempo, è stato restaurato solo verso
la fine del Novecento. E’ operante attualmente.
Con l’arrivo
dei gesuiti in Sicilia, verso la fine del Cinquecento, si creò
la provincia gesuitica siciliana. Mentre si sviluppava il
sapere e la ricerca scientifica, i gesuiti iniziarono a costituire
collegi per l’istruzione. Quelli, soprattutto, delle grandi città e
capoluoghi, furono elevati a livello di Accademia, vere e proprie
facoltà di filosofia, letteratura e teologia e la cultura umanistica
in generale. In essi era possibile ottenere un dottorato. Durante
il secolo successivo le Accademie si diffusero un po’ ovumque in
tutta la Sicilia, anche a Paternò e ad Adrano. Si diffuse
inoltre, la consuetudine di “rappresentare” in forma scenica il
sapere insegnato nei collegi. Così a Biancavilla fu realizzato il
teatro La Fenice. Poiché la letteratura siciliana del Cinquecento
(anche lirica e teatrale) era conosciuta in tutta Italia, veicolata
attraverso l’Aulico siciliano, nelle rappresentazioni teatrali
dell’epoca, in Sicilia, si potevano recitare drammi e tragedie,
sacre e profane, rappresentazioni comiche e commedie dell’Arte in
latino o in volgare contemporaneo.
Il teatro spagnolo
Nella Sicilia spagnola del ‘600 non si poteva non diffondersi anche
il teatro iberico dell’epoca. Tra gli autori, erano preferiti Lope
de Vega e Calderon de la Barca, che componevano opere ispirate, a
volte, al mondo religioso, ma anche di storie fantastiche, molto
accattivanti, con colpi di scena, duelli, ed imboscate, scritte con
ricchezza d'iperbole e di metafore. Un vero teatro barocco spagnolo.
Ad essi si aggiunsero autori accademici siciliani, come
Squillaci (catanese), Arezzo (siracusano), Pandolfo (palermitano) e
Belando, soprannominato il “Cataldo siculo”. Tra i commediografi,
possiamo citare Maiorana, Cavanna ed Errico. Tutti questi autori
furono rappresentati nel teatro de La Fenice a Biancavilla. Durante
il Seicento, in piena attività, l’edificio venne definito come: “ricco
di decorazioni, sontuoso pei tempi e arricchito di tutti i più
maravigliosi ordegni, un grande teatro moderno pubblico.
Ciononostante, lentamente
il teatro patì l’incuria e gli attacchi del tempo. Solo nel XX
secolo, la costruzione venne recuperata e restaurata. Dal 2000, il
Teatro Comunale La Fenice, ha recuperato tutta
l’antica maestosità ed importanza.
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