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 Il ficodindia dell'Etna (DOP)

Il ficodindia dell'Etna
Notizie storiche sulla pianta
La diffusione di una pianta infestante
La produzione DOP
Gli usi in cucina
La cultura del ficodindia
Adrano
Adrano dal medioevo ad oggi
La Torre normanna di Adrano
Biancavilla
Il teatro a Biancavilla ed in Sicilia
San Cono
Chiese a San Cono
 
     
  Video sul ficodindia
Video su Adrano e Biancavilla
 
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     IL FICODINDIA

      Il ficodindia, frutto americano,
  
si diffuse rapidamente in tutto il
   bacino del Mar Mediterraneo,
   divenendo parte del paesaggio.
   In Sicilia la sua presenza è divenuta
   quasi simbolica dell’isola stessa.
   Scopriamolo.

   

    Adrano dal medioevo ad oggi

   
     
     

 

 

Monastero di San Luca ad Adrano

Clemensfranz - 2 giugno 2006

 
 




da Wikimedia Commons
 

   La città di Adrano, a causa dei continui saccheggi, avvenuti anche in periodo bizantino, visse un momento di decadenza. Con l’arrivo dell'Emiro Musa, d’origine saracena, nel 950, più che le opere militari, come la costruzione della fortezza "Salem", i numerosi casali fondati e l’abbondante messa a coltura dei terreni portarono alla rinascita dell’antico abitato. Tra i casali il più importante vi era quello di Bulichiel. L’abitato in periodo saraceno prese il nome di Adarnu o Adarna.
Quando nel 1075 il normanno Ugo di Jersey mise sotto assedio il casale di Bulichiel, nono stante una strenua difesa, il comandante arabo Caid Albucazar fu costretto a capitolare e arrendersi al generale cristiano. Adrano divenne parte della diocesi di Catania, retta dal vescovo Ansgerio.
La buona base economica diede, anche sotto i normanni, buoni frutti. Si sviluppò, oltre all’agricoltura, un discreto artigianato, la produzione e l’arte della seta e la lavorazione delle pelli.

Se durante il periodo normanno convivevano ad Adrano persone di origine greca, saracena e normanna, durante la successiva epoca sveva gli abitanti di religione araba vennero prescritti. Alcuni finirono per fortificarsi con l’aiuto di Mirabetto (Ibn ῾Abbād). Fu, comunque, un periodo alquanto controverso di grandi lotte intestine. Ovviamente, le cose non migliorarono con l’arrivo degli angioini, tanto che la città passò da mille abitanti a soli trecento. Con la scomunica (1258) e la morte di Corradino a Napoli, Adrano divenne feudo della famiglia Maletta.

Sotto la dominazione aragonese, il feudo di Adrano passò al cavaliere Garzia De Linguida, d’origine catalana. Nel 1286, il feudatario divenne Luca Pellegrino, che era un semplice funzionario governativo del Re Giacomo. La figlia Margherita andò sposa al palermitano. Antonio Sclafani. Il feudo passò al figlio Matteo. In sua assenza Adrano venne presa da Roberto d'Angiò. Il conte Matteo Sclafani morì nel 1354, senza poter recuperare le sue proprietà e la cosa scatenò una piccola guerra di successione. Alla fine se ne impadronì Giovanni Raimondo, nipote di Antonio Moncada.
La famiglia dei Moncada governò Adrano d
al 1412 al 1515. Ristrutturarono il castello ed edificarono la chiesa di S. Sebastiano e diversi palazzi nobiliari nel centro storico. Così fecero pure i Ventimiglia, uno dei quali è divenuto nel Novecento sede municipale. Venne costituendosi tutta la classe amministrativa di Adrano, spinti soprattutto dall’aumento prepotente della popolazione, che aumentò fino ai seimila abitanti.

Dopo il dominio piemontese e austriaco, la Sicilia venne governata dai Borboni. Nonostante una piccola ripresa economica, le classi più agiate, durante l’Ottocento, tentarono più volte in Sicilia sommosse antiborboniche: nel 1820 e durante i famosi moti del ’48. Il successo, come noto, arrise con la spedizione garibaldina e la successiva Unità d’Italia. Le classi più povere non videro cambiare di molto la loro situazione economica: la tanto agognata riforma agricola non si realizzò, né con Garibaldi nè con Vittorio Emanuele II. Anche ad Adramo vi furono episodi collegati al brigantaggio, anche se la città conobbe un buon periodo di ripresa economica. Vennero realizzati, ciononostante, primi lavori di modernizzazione: un impianto di illuminazione pubblica, l’apertura del primo liceo, l’inaugurazione dell'ospedale, o la costituzione di una centrale telegrafica ed elettrica
Nei primi decenni del Novecento Adrano conobbe, oltre al fascismo, anche le contrastanti idee socialiste e il riformismo cattolico. Tra le personalità di spicco di queste ultime, va ricordato sia Don Vincenzo Bascetta che il professor Carmelo Salanitro (morto in un campo di concentramento.

 
 

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