La Chiesa di San Cono
La Chiesa di San Cono nacque, secondo le informazioni, prima,
addirittura, dell’abitato del paese. Inizialmente era dedicata allo
Spirito Santo, per poi divenire Chiesa Madre e, quindi, consacrata a
San Cono. E’ la più vecchia del paese e risale alla metà del XVIII
secolo, epoca della famiglia del marchese di Trigona.
Architettonicamente è stata realizzata in barocco siciliano. E’ ad
un'unica navata. Sullo sfondo l’altare con lo stemma dei Trigona
(l’aquila), la statua di San Cono in legno, un dipinto che raffigura
la Deposizione del Cristo e, sul soffitto, affreschi su alcune scene
della vita di San Cono.
La Chiesa Matrice
E’ la maggiore delle chiese di San Cono. Ad una sola navata molto
ampia, è stata realizzata in stili diversi, ecclettici. Il progetto
è stato redatto dall'architetto Giovanni Lo Piano, originario di
Caltanissetta. La costruzione del tempio sacro ha richiesto parecchi
anni. Iniziata nel 1838, fu ultimata solo nel 1868. Successivamente
fu progettato un campanile da affiancare all’opera (nel 1872). Il
lavoro di costruzione ebbe termine nel 1904. All’interno vi sono
diversi altari. Quello centrale fu realizzato in marmo prima
dell’edificazione della Chiesa. Un altro altare in marmo è stato
aggiunto nel 1977. Sulle pareti laterali vi sono quattro altari (del
1969) sormontati da altrettanti dipinti. Essi raffigurano: le Anime
del Purgatorio (realizzato da Francesco Vaccaro), il San Francesco
di Paola ed il Sacro Cuore (opere di
Salvatore Cammarata) e San Giuseppe (composto da Domenico
Provenzan).
La Chiesa del Crocifisso
Costruita agli inizi del Novecento, è caratterizzata da un grande
crocefisso in cartapesta, accanto all’altare centrale. Lateralmente
altri due altari, uno dedicati a San Calogero e l’altro
all'Addolorata. E’ posta sulle pendici del monte San Marco, nella
zona nord del paese.
Palazzo Trigona
All’interno del paese di San Cono non poteva mancare un edificio di
proprietà della famiglia dei Trigona.Costruito accanto alla Chiesa
del Santo Spirito, esso era talmente ampio da ospitare, in edifici
annessi, oltre la famiglia Trigona, anche quelle dei fattori e del
procuratore. Attualmente il palazzo è residenza di vari proprietari
privati. Nel tempo ha subito trasformazioni.
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