Il
ficodindia ha un alto valore nutrizionale, contribuendo
all’assunzione di
calcio e fosforo, oltre che di vitamina C.
Tra i tanti possibili usi
alimentari, vi è, senz’altro, quello semplice di frutta. Tolta la
buccia delicatamente, va messo in frigo. Si nangia, infatti,
fresco o freddo. Può essere aggiunto a macedonie di frutta. Un
dolce
caratteristico sono i Mastazzoli. Vengono realizzati con polpa di
ficodindia, cotta per ore, e poi essiccata, così da ottenerne
una “marmellata” caramellata. Essa viene spolverata con zucchero a
velo e granella di noci. Oltre ad esistere un rosolio digestivo
siciliano fatto con ficodindia ed essenze di Sicilia, il frutto è
utilizzato anche per ottenere tisane rilassanti e depuranti. Tra gli
altri usi, vi sono gelatine, marmellate, dolcificanti e succhi.
Attraverso una particolare lavorazione,con
la polpa, privata dei semi,
si ottiene uno sciroppo simile allo sciroppo d'acero, utilizzato in
dolci rustici locali.
Curiosamente, anche le
pale carnose del
ficodindia possono essere utilizzate in cucina. Non soltanto come
prodotto fresco, ma anche in salamoia, sottoaceto, sotto forma di
confettura e candite. Un ulteriore uso alimentare è quello come
foraggio. Nella cucina messicana (ricca di ricette che ne
utilizzano il frutto), e in genere in quella latinoamericana,
le pale, arrostite su una piastra rovente, sono d’uso comune,
tanto che si possono trovare dagli ambulanti di strada, che le
vendono insieme alla crema di fagioli, mais e cipolla.
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