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Isola delle
Femmine è un piccolo comune di circa 7.000 persone del palermitano.
Ma esiste un'ulteriore fantasiosa leggenda che si lega, non solo
al toponimo, ma pure alla fondazione degli abitati di Isola delle
Femmine e di Capaci. Questa narra che tredici fanciulle turche,
colpevoli di non si sa quali colpe, vennero ripudiate dalle
famiglie. Furono punite: imbarcate su una nave senza nocchiero, e
abbandonate in mare al loro destino. Dopo giorni e giorni, la nave
alla deriva approdò proprio sul nostro isolotto. Sbarcate, vissero
alla menopeggio. Intanto le famiglie turche ne piangevano la
scomparsa. Non potendo sopportare oltre, si misero in mare alla
ricerca delle fanciulle. Caso volle che le ritrovarono. Ricongiunte
le famiglie, anziché tornare in oriente decisero di risiedere sulla
terraferma di fronte l’isola. Così fondarono Capaci (“qui la pace”)
e l’isolotto mantenne il toponimo “Isola delle femmine” in ricordo
delle tredici ragazze. Nonostante il fiorire di leggende, possediamo uno scritto storico
che ne parla. Plinio il Giovane in una lettera spedita
all’imperatore Traiano, riporta la strana diceria che in questa
parte della Sicilia vi erano bellissime fanciulle che si offrivano
in premio ai vincitori di battaglie. Sulla derivazione linguistica del nome, alcuni studiosi individuano l’origine nel nome latino "Fimis" , o una traduzione dell'arabo "fim" (“la bocca”), indicante il canale che divide l'isola dalla terraferma. |
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