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Isola delle Femmine
e le
Aree Marine Protette siciliane

 

 
Introduzione. Le Aree Marine Protette

Isola delle Femmine e la sua denominazione

L’isolotto nella storia

Le Riserve naturali orientate  

L’Area naturale marina protetta
Capo Gallo - Isola delle Femmine

Flora e fauna sui fondali della Riserva palermitana

I punti di interesse della riserva narina

 

 

 

 

Isola di Ustica

Riserva naturale marina Isola di Ustica
Aci Trezza
Riserva naturale marina Isole dei Ciclopi
Area naturale marina protetta del Plemmirio
Nelle Isole Egadi
Nelle Isole Pelagie
La futura Riserva marina di Milazzo
 
Video sulle Aree marine protette
Video sulle Aree marine protette / 2

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ISOLA DELLE FEMMINE

      La tutela e la valorizzazione delle
    risorse biologiche e
geomorfologiche
    delle Aree Marine Protette ci consegna
    piccole zone incontaminate di natura,
    come gioielli nascosti, ma vivi e
    palpitanti, tutti da scoprire.

   

    Le Riserve naturali orientate

   
     
     

 

 
Riserva naturale Capo Gallo Sentiero d'accesso

tato grasso- 10 febbraio 2009
 

 
 


da Wikimedia Commons

 

  La Riserva naturale orientata Isola delle Femmine
I movimenti migratori che interessano l’isolotto di Isola delle Femmine, hanno portato nel 1997 ad istituire, da parte della Regione siciliana, la Riserva naturale orientata Isola delle Femmine. La gestione della Riserva è stata affidata alla LIPU nel 1998.
La flora in essa presente si caratterizza con
piccoli prati, macchia mediterranea sulle parti a quota maggiore da prateria steppica .  Sono presenti sull’isolotto ben 145 specie floreali. Tra queste: l'asfodelo, l'iris, la salicornia, la speronella, la romulea, il ginestrino delle scogliere.

La Riserva, come detto, è molto ricca di uccelli, sia stanziali che migratori. Il fatto che l’isolotto non sia abitato, permette alle specie migratori sostarvi nel loro tragitto dall’Africa sino al nord Europa. Tra queste specie ricordiamo: il cormorano, della garzetta, dell'airone cenerino oltre al martin pescatore. Secondo le leggi dell’equilibrio naturale, sono presenti anche i rapaci, come la poiana ed il falco pellegrino.

La Riserva naturale orientata Capo Gallo
Il 21 giugno 2001 la Regione siciliana ha inserito nel Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve la Riserva naturale orientata di Capo Gallo, nel palermitano. Ha affidato la gestione dell’area  all’Azienda Foreste Demaniali della Regione. La scelta si è rilevata molto opportuna. L’Ente gestore, infatti, si è preoccupata, non solo, all’aspetto naturalistico, ma anche di permettere la migliore visita turistica della zona. Ha attentamente sistemato, i sentieri pedonali,  posto staccionate, recinzioni e muretti, ma ha anche ripulito il sottobosco dalle erbacce e operato con una manutenzione periodica. L’area è usufruibile in tutta la sua bellezza.

Capo Gallo è l’estremo promontorio del Monte Gallo, posto a divisione dei due quartieri palermitani (nella zona nord-occidentale) di Mondello e Sferracavallo.  La Riserva sostanzialmente coincide con la montagna, per circa 586 ettari. La città possedeva già sin dal 1996 la Riserva di Monte Pellegrino, cosi che Palermo ora ne conta due nel suo territorio comunale. Sull’estremità di Capo Gallo è situato un importante faro di segnalazione ai naviganti della presenza del promontorio.
Nel periodo estivo, per la vicinanza dellefamose spiagge dei due quartieri, si riversano su monte Gallo numerosissimi turisti e bagnanti locali. La zona protetta è sotto il controllo delle guardie naturalistiche del parco.

La riserva si estende dal capo omonimo verso ovest fino a Punta Barcarello. Nella zona marina che va da Capo Gallo alla vicina Isola delle Femmine, nel 2002, è stata istituita l'Area naturale marina protetta Capo Gallo - Isola delle Femmine

All’interno della flora del monte Gallo, vanno sottolineate le presenze di rari endemismi puntiformi, tipici del monte stesso. Tra questi: la camomilla del monte Gallo, lo sparviere del monte Gallo ed alcune specie di orchidea.  Un caso a parte è una pianta avventizia, il Pennisetum setaceum. La graminacea  fu importata dal nord Africa dal famoso Orto botanico di Palermo. L’intenzione era di sperimentare la particolare pianta come foraggio per il bestiame. Sta di fatto che essa si è riprodotta spontaneamente un tutta la provincia, compreso, naturalmente, monte Gallo.

Sotto l’aspetto faunistico rilevante è la presenza di uccelli, rapaci, stanziali e migratori, diversi tipi di rettile, dalla lucertola campestre al ramarro, e, tra gli anfibi, il rospo smeraldino siciliano. Tra i mammiferi: la volpe, il coniglio selvatico  e toporagno siciliano.

 

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