La Riserva
naturale marina protetta dell’Isola di Ustica, istituita a
novembre
del 1986, è stata la prima area marina protetta in Italia.
Ha una dimensione di 15.951 ha complessivi. E’ stata
suddivisa in tre zone.
La zona A, antistante
Cala Sidoti, è una
riserva integrale,
segnalata da cinque
boe gialle luminose. In essa, oltre ad essere vietata la pesca, è
anche proibita la navigazione, l'ormeggio e la sosta di qualsiasi
tipo di natante. Chiaramente è anche vietata ogni azione che possa
danneggiare o alterare l’equilibrio naturale dell’area. Sono
consentite solo le balneazioni e il nuotare in superficie
utilizzando il boccaglio o l’aeratore.
La parte che va da Punta Cavazzi a Punta Omo Morto, a nord-ovest di Ustica, è
considerata zona B, cioè di riserva generale.
E’ vietata in quest’area la
pesca subacquea e il danneggiamento o prelievo di forme di
vita vegetale o animale in essa contenute. Per il resto è permessa
la navigazione o la sosta, la pesca sportiva con lenza da fermo e da
traino e la semplice immersione subacquea.
Nella
zona C o riserva
parzial, nella parte
sud orientale dell’isola, vi è la libertà di
navigazione e attracco e pesca. La pesca professionistica, però, è
autorizzata solo agli abitanti di Ustica, muniti di permesso.
L’ambiente marino della Riserva, tra flora e fauna somiglia a quelli
tropicali, facendone una meta ambita per gli appassionati di
immersione subaquea. Sui fondali si trovano coralli, rose di
mare e una variopinta vegetazione.
La fauna della riserva è
ricca di pesci di qualunque tipo. Tra essi citiamo come esempio: la
cernia bruna e la cernia di fondale,
tonni e alalunghe, ricciole, aguglie, triglie di scoglio,
dentici, barracuda, orate, salpe, occhiat, oltre a calamari e
totani, nonché sui fondali aragoste, astici ed il falso corallo
nero.
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