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Mazara del Vallo e la pesca in Sicilia.  

 
Introduzione

L'alba fenicia di Mazara del Vallo

Arabi e Normanni: grandi costruttori

Mazara del Vallo nel basso Medioevo

Gli Aragonesi e la Guerra dei Novant'anni

Il Satiro di Mazara, ambasciatore d'Italia

 

Lo zolfo del Porto di Licata

Porto Empedocle, il Porto di Agrigento

 


Il Porto di Pozzallo e la Torre Cabrera
La vita semplice di Portopalo di Capo Passero
 
La bottarga di Marzamemi
Le "cozzole" dei laghi di Ganzirri
La pesca del pescespada nello Stretto di Messina
Ristrutturare Tonnare abbandonate
 
Video su Mazara del Vallo
Video sulla pesca in Sicilia

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MAZARA DEL VALLO

      "Sono tornato a farvi sentire
    cosa fece il Conte Ruggero,
    che adorava Cristo e la Sua fede,
    insieme a quattrocento cavalieri.
    C'erano a Mazara tanti saraceni,
    solo Mokarta alzava gli stendardi.
    Ci fu una guerra, l'avete sentito dir
    Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero. 
   
(brano dei cantastorie ritrovato da G. Pitrè)

   

   La vita semplice di
   Portopalo di Capo Passero.

   
     
     

 

 
Portopalo di Capo Passero (SR), L'antica tonnara.

Azotoliquido - 14 marzo 2008
 

 
da Wikimedia Commons

 

  La pesca è un’attività comune a moltissimi paesi siciliani, al di là delle grandi flottiglie di Mazara del Vallo. Ad esempio portiamo il piccolo paese (di circa 3.000 abitanti) di Portopalo di Capo Passero.
Esso è posto a sud della Sicilia, sul punto che separa lo Jonio ed il Mediterraneo. E’ il comune più a sud dell'isola siciliana e risulta, persino, al di sotto del parallelo di Tunisi Sono presenti sulla sua costa due isole: l'isola di Capo Passero (distante qualche decina di metri dalla terraferma) e l'isola delle Correnti (distante  pochi chilometri)  Sull'isola di Capo Passero è presente la fortezza spagnola, caratterizzata da una grande statua di bronzo della Madonna

Il suo territorio fu abitato da sempre. Inizialmente prese il nome di "Capo Pachino", poi "Terra Nobile" ed infine quello odierno di "Porto Palo". Portopalo di Capo Passero, è divenuto comune autonomo solo nel 1975, su delibera  approvata dall’Assemblea regionale.

Da sempre esso è stato caratterizzato da una economia fatta di agricoltura, pesca (e pastorizia, nei tempi antichi). Sullo Jonio, infatti, è situato il piccolo borgo marinaro.
Portopalo fu fondata da Don Deodato e Moncada da Noto, ma andò sviluppandosi verso la fine del Settecento. Il primo borgo ( il cosiddetto "comunello"). era abitato da circa trecento tra contadini, pastori e pescatori, Quasi tutte le bianche case di Portopalo avevano un piccolo spazio ("u bagghiu") utilizzato come stalla. In effetti i suoi abitanti utilizzavano la giornata per coltivare i campi, per poi, fatta sera, prendere il largo e trasformarsi in pescatori (al "cianciòlo).Era il loro modo “di far quadrare i conti”. Poiché non vi era acqua corrente (parliamo degli anni trenta del secolo scorso) le donne lava vano i panni al pozzo comunale vicino al castello Bruno di Belmonte.

 

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