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Mazara del Vallo e la pesca in Sicilia.  

 
Introduzione

L'alba fenicia di Mazara del Vallo

Arabi e Normanni: grandi costruttori

Mazara del Vallo nel basso Medioevo

Gli Aragonesi e la Guerra dei Novant'anni

Il Satiro di Mazara, ambasciatore d'Italia

 

Lo zolfo del Porto di Licata

Porto Empedocle, il Porto di Agrigento

 


Il Porto di Pozzallo e la Torre Cabrera
La vita semplice di Portopalo di Capo Passero
 
La bottarga di Marzamemi
Le "cozzole" dei laghi di Ganzirri
La pesca del pescespada nello Stretto di Messina
Ristrutturare Tonnare abbandonate
 
Video su Mazara del Vallo
Video sulla pesca in Sicilia

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MAZARA DEL VALLO

      "Sono tornato a farvi sentire
    cosa fece il Conte Ruggero,
    che adorava Cristo e la Sua fede,
    insieme a quattrocento cavalieri.
    C'erano a Mazara tanti saraceni,
    solo Mokarta alzava gli stendardi.
    Ci fu una guerra, l'avete sentito dir
    Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero. 
   
(brano dei cantastorie ritrovato da G. Pitrè)

   

   L’alba fenicia di
   Mazara del Vallo.

   
     
     

 

 
Chiesa di San Nicolò Regale - ingresso frontale - Mazara del Vallo

dapal - 24 marzo 2011
 

 
 




da Wikimedia Commons

 

  E’ proprio la ricchezza di fiumi e torrenti, a posizione sul mare e l’ubicazione geografica in Sicilia, che hanno fatto di Mazara un sito allettante per le numerose dominazione che si sono succedute nell’isola.
Si inizia già nel XIII secolo a.C, con un insediamento risalente al Paleolitico superiore. I resti di questo, poco distante dal centro odierno, rappresentano una necropoli di vaste dimensioni (la zona è è chiamata Roccazzo), tra le più estese della Sicilia.
In periodo greco, Mazara diventa politicamente satellite della polis di Selinunte, nel VIII secolo a.C. Con l’arrivo nell’area trapanese dei fenici e la fondazione di Mozia, Mazara si ritrova sul confine d’influenza tra Selinunte (greca) e Mozia (fenicia).  I Fenici, popolo dedito ai commerci mercantili, ebbero un forte influsso su Mazara, tanto che si suppone che il nome derivi dal fenicio Mazar, cioè La Rocca. In ogni caso la città diventa polo dei commerci fenici, così da arricchirla di reperti e oggetti della propria civiltà, conservati attualmente al Museo del Satiro danzante.
La città attiva e florida diventa ben presto oggetto di contesa. Nel 406 a.C. con l’arrivo dei Cartaginesi (popolo d’origine fenicia), guidati da Annibale, sconfitta Selinunte, la città  passa, infatti, nelle mani di Segesta.. Nel 392 a.C. è preda di Siracusa, ma (nel 378 a. C.) torna in possesso dei Cartaginesi, che vi si insediano fino al 210 a.C.
Con la seguente dominazione romana, Mazara diviene prima  castrum e poi statio,  quest’ultimo nel periodo imperiale di Antonio Pio. Dell’epoca romana, fa bella mostra di se una pavimentazione musiva, raffigurante un cervo e varie decorazioni floreali, ritrovata in una villa patrizia (databile fra il III e il IV secolo d.C), riportata alla luce in uno scavo del 1933.

 

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