MAZARA
DEL VALLO
"Sono tornato a farvi sentire
cosa fece il Conte
Ruggero, che adorava Cristo e la Sua
fede, insieme a quattrocento
cavalieri. C'erano a Mazara tanti
saraceni, solo Mokarta alzava gli
stendardi. Ci fu una guerra, l'avete
sentito dir
Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero.
(brano dei cantastorie ritrovato da G. Pitrè)
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L’alba
fenicia di Mazara del Vallo.
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E’ proprio la ricchezza di fiumi e torrenti, a posizione sul mare e
l’ubicazione geografica in Sicilia, che hanno fatto di Mazara un
sito allettante per le numerose dominazione che si sono succedute
nell’isola. Si inizia già nel XIII secolo a.C, con un
insediamento risalente al Paleolitico superiore. I resti di questo,
poco distante dal centro odierno, rappresentano una necropoli di
vaste dimensioni (la zona è è chiamata Roccazzo), tra le più estese
della Sicilia. In periodo greco, Mazara diventa politicamente
satellite della polis di Selinunte, nel VIII secolo a.C. Con
l’arrivo nell’area trapanese dei fenici e la fondazione di Mozia,
Mazara si ritrova sul confine d’influenza tra Selinunte (greca) e
Mozia (fenicia). I Fenici,
popolo dedito ai commerci mercantili, ebbero un forte influsso su
Mazara, tanto che si suppone che il nome derivi dal fenicio
Mazar, cioè La Rocca. In ogni caso la città diventa polo dei
commerci fenici, così da arricchirla di reperti e oggetti della
propria civiltà, conservati attualmente al Museo del Satiro
danzante. La città attiva e florida diventa ben presto
oggetto di contesa. Nel 406 a.C. con l’arrivo dei Cartaginesi (popolo d’origine fenicia),
guidati da
Annibale, sconfitta Selinunte, la città
passa, infatti, nelle mani di Segesta.. Nel 392 a.C. è
preda di Siracusa, ma (nel 378 a. C.) torna in possesso dei
Cartaginesi, che vi si insediano fino al 210 a.C. Con la seguente
dominazione romana, Mazara diviene prima
castrum e poi statio,
quest’ultimo nel periodo imperiale di Antonio Pio. Dell’epoca
romana, fa bella mostra di se una pavimentazione musiva,
raffigurante un cervo e varie decorazioni floreali, ritrovata in una
villa patrizia (databile fra il III e il IV secolo d.C), riportata
alla luce in uno scavo del 1933.
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