Il territorio di Marzamemi è diviso fra comuni di Noto e Pachino.
Sorto come agglomerato delle abitazioni dei pescatori ha sempre
mantenuto questa vocazione marinara. Ancora oggi l’attività
principale è la pesca e la lavorazione dei suoi prodotti. Sorto
probabilmente in epoca araba, deriva da questi il suo nome: da
Marsà al-hamām, che significa "Baia delle
Tortore". Infatti la zona è punto di passaggio delle emigrazioni
delle tortore. Tra le eccellenze della cittadina è la Tonnara,
tra le più significative della Sicilia. Importante già durante la
dominazione araba, fu venduta,
nel
1630,
al
Principe di Villadorat. La nobile famiglia ampliò e incentivò la
Tonnara con la costruzione di nuovi fabbricati. Per far ciò fece
venire da Avola e da Siracusa delle esperte maestranze,
che in seguito vi si insediarono. Nel
1752
furono edificati il palazzo e la chiesa della Tonnara di Marzamemi,
oltre a numerose abitazioni dove alloggiavano i marinai del luogo.
Gli abbondanti pescati portarono nel 1912 alla costruzione di
uno stabilimento per la lavorazione del tonno, inizialmente messo
sotto sale e successivamente sott’olio. I prodotti ittici, ma anche
quelli vinicoli venivano distribuiti ln Italia ma anche all’estero.
Il trasporto avveniva via mare, ma soprattutto per ferrovia, essendo
stata Marzamemi fornita di una stazione. Lungo l’arteria
ferroviaria, Marzamemi era raggiungibile da
Siracusa e Noto, e, oltrepassando la Riserva di Vendicari,
si arrivava fino a Pachino.
Tra i prodotti ittici più
rinomati di Marzamemi vi è la bottarga di tonno rosso, lavorata
ancora con metodi antichi, che risalgono al tempo arabo-normanno.
La bottarga è costituita dalle uova del pesce femmina, che
vengono estratte e lavate,salate ed essiccate, e che si ricava
dalle gonadi del tonno e del muggine (quella di tonno ha un gusto
più forte). Da un tonno di oltre 100 chili si ricava circa un
chilo di uova. In Sicilia, come in Sardegna, la bottarga viene
servita per antipasto, tagliata a fettine sottilissime e condita con
un filo d’olio o su crostini caldi. Viene utilizzata anche per gli
spaghetti alla bottarga, grattuggiata sopra come fosse parmigiano. A
Trapani si scioglie, invece, la polvere di bottarga in un bicchiere
d’acqua calda in cui sono stati cotti gli spaghetti e aggiunta agli
stessi. L’uso e le ricette sono comuni anche nel resto dell’Italia
tirrenica. In Sicilia ci si è spinti a condirne la pizza.La bottarga
è un alimento ricco di
proteine.
E’tra gli alimenti più antichi. Si
pensa abbia origini fenicie, ma sono gli arabi, famosi per la loro
arte gastronomica, che ne incentivarono la diffusione nel
Mediterraneo. Lo rivela anche il nome, che deriverebbe dall’arabo
butārikh ( appunto “uova di pesce salate”). Originariamente la bottarga del tonno spettava
di diritto al pranzo dei pescatori Oltre a Marzamemi viene
prodotta in Sicilia (che ne ha regolamentato la produzione) anche a Favignana, Trapani e San Vito Lo Capo.
La bottarga siciliana è stata inserita tra i Prodotti
agroalimentari tradizionali della Sicilia, riconosciuti dal
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Negli
ultimi tempi Marzamemi è divenuta una meta turistica di tutto
rispetto. Questo grazie alle sue meravigliose spiagge e la dotazione
di nuove strutture ricettive. Tra le celebrazioni tradizionali a
Marzamemidi grande effetto e suggestione vi è la celebrazione di San
Francesco. Naturalmente, queste si svolgono principalmente in mare:
la
processione di barche, una regata e la cuccagna a mare. Altro evento
di forte richiamo è il
Festival del Cinema di Frontiera, che si tiene dal 2000 nella
cittadina marinara. Non per niente a
Marzamemi il regista Gabriele Salvatores, nel 1993, vi
ambientò il suo film “Sud” (tra i principali attori:
Silvio Orlando, Claudio Bisio e
Francesca Neri). |