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Mazara del Vallo e la pesca in Sicilia.  

 
Introduzione

L'alba fenicia di Mazara del Vallo

Arabi e Normanni: grandi costruttori

Mazara del Vallo nel basso Medioevo

Gli Aragonesi e la Guerra dei Novant'anni

Il Satiro di Mazara, ambasciatore d'Italia

 

Lo zolfo del Porto di Licata

Porto Empedocle, il Porto di Agrigento

 


Il Porto di Pozzallo e la Torre Cabrera
La vita semplice di Portopalo di Capo Passero
 
La bottarga di Marzamemi
Le "cozzole" dei laghi di Ganzirri
La pesca del pescespada nello Stretto di Messina
Ristrutturare Tonnare abbandonate
 
Video su Mazara del Vallo
Video sulla pesca in Sicilia

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MAZARA DEL VALLO

      "Sono tornato a farvi sentire
    cosa fece il Conte Ruggero,
    che adorava Cristo e la Sua fede,
    insieme a quattrocento cavalieri.
    C'erano a Mazara tanti saraceni,
    solo Mokarta alzava gli stendardi.
    Ci fu una guerra, l'avete sentito dir
    Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero. 
   
(brano dei cantastorie ritrovato da G. Pitrè)

   

   La pesca del pescespada
   nello Stretto di Messina.

   
     
     

 

 
Una spatara, la barca per la pesca del pescespada

Villese92 - 3 Settembre2008
 

 
 


da Wikimedia Commons

 

  Il pescespada (Xiphias gladius) è un pesce predatore e migratore, presente nelle acque calde o temperate del pianeta, quindi nelle zone tropicali, subtropicali degli oceani. Chiaramente è presente nel Mediterraneo, ma anche nel Mar Nero, nel Mare di Marmara e Mar d'Azov.
E’ un predatore e mangia di preferenza sgombri, barracuda, pesci volanti, clupeidi e molluschi cefalopodi., ma è anche, a sua volta, preda dello squalo mako, oltre che dell’uomo. E’ tra i pochi pesci a “sangue caldo” (10-15 gradi superiore all'acqua).
La sua struttura molto rigida (ha le pinne e la coda dure), che, essendo anche agile e forte,gli permettono d’essere molto veloce, per la caccia, e resistente per le lunghe migrazioni. Il suo elemento caratterizzante è ovviamente la spada, lunga fino ad un terzo della lunghezza del corpo. Essendo costituita da materiale osseo è molto pericolosa sia se usata per l’offesa che per la difesa. E’, tra l’altro, un oesce di grandi dimensioni. Raggiunge i 4,5 metri e pesa mediamente sui 400 chilogrammi.

In alcuni scavi archeologici di villaggi preistorici risalenti all'età del bronzo, oltre a scheletri umani, tra i rifiuti del pranzo si sono trovate delle ossa di pescespada, che ne attestano la pesca già in tempi arcaici. Quella, in particolare, nello Stretto di Messina è attestata fra il XVII ed il XV secolo a.C., e si svolgeva sotto la rupe di Scilla. La pesca di esso è stata considerata, quasi una lotta tra uomo e pesce. Ecco perché questa caccia al pesce, si è, con il trascorrere dei secoli, codificata e ritualizzata. Infatti, nelle acque dello Stretto è praticata solo da maggio a fine agosto, secondo regole antiche.
Oltre che sul versante siciliano, anche su quello calabrese avviene la medesima pesca, soprattutto nelle cittadine di Villa San Giovanni, Palmi, Scilla e Bagnara Calabra. La pesca ha luogo, non solo con specifiche regole, ma anche con le tradizionali imbarcazioni denominate in vario modo, quali Passerelle, Feluche, o più diffusamente Spatare, 

Così come nelle acque dei Caraibi si svolge la pesca sportiva dei marlin (simile al pescespada), anche nelle acque del mMediterraneo si svolge questo tipo di pesca, che piace molto ai pescatori professionisti. Il metodo di pesca che utilizza le spadare, una particolare rete che veniva utilizzato nel Mediterraneo proprio nella pesca del pescespada, è stato, invece, rigidamente vietato, poiché vi rimanevano impigliate le tartarughe marine (specie in estinzione) ed i cetacei. Il divieto è arrivato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e dall'Unione europea.

La carne del pescespada si mangia a fette arrostite in varie ricette, affumicate in carpaccio, o crude nel sashimi giapponese.

 

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