Il Re aragonese, tra le prime iniziative, divise la Sicilia in sei
province capeggiate dai massimi esponenti della rivolta, Erano
quelle di Palermo, Mazara, Girgenti, Noto, Geraci, Castrogiovanni. A
capo di quella mazarese vi era il già citato Ugone Talach, a cui
subentrò successivamente il pisano Gerardo Bocho. Mazara contribuì
alla guerra inviando vettovaglie, somme di denaro e un piccolo
contingente di uomini, soprattutto arcieri e cavalieri. Ripartito
Pietro III per la Spagna, il regno di Sicilia fu affidato al figlio
Giacomo II, Questi prese importanti decisioni militari ed
economiche. Furono riavviati il settori produttivi e commerciali.
Mazara nel periodo, esportava frumento verso Pisa e rrano, cotone
grezzo e lana verso la Spagna. Con accordi di La Jonquera (1293),
firmati da Giacomo II d'Aragona, il re passò il castello di Mazara
al papato. Quando , il 3 novembre 1295, arrivò a Mazara l’ordinanza di eseguire
il passaggio di proprietà, la cittadinanza, invece di giurare
fedeltà al Papa, si rivolse al parlamento di
Catania, che il 15 gennaio 1296 proclamò
Federico III d'Aragona Re dell’isola. Fu incoronato, infatti, a
Palermo il 25 marzo 1296.
In realtà la guerra con gli Angioini non era
conclusa e Federico III cercò di dare forza al suo schieramento.
Poiché i francesi effettuavano incursioni sulla costa siciliana (in
particolare nell’area tra Trapani e Mazara), decise il
consolidamento della flotta e delle difese e di avvistamento sulle
coste. Inoltre istituì
la coscrizione nell’esercito. Nella battaglia di Falconara, del 1
dicembre 1299, sul territorio di Marsala, sorretto da soldati
mazaresi, il re aragonese ottenne una grande vittoria, riuscendo,
anche, a fare prigioniero Filippo I d'Angiò. Il Re francese fu
subito rinchiuso nel vicino castello di Mazara. Dopo la firma
dalla pace di Caltabellotta (1302), le trattative con il papato
portarono ad una tregua (1317). Federico III approfittò della
cessazione (temporanea) delle ostilità, per rinforzare tutte le
difese costiere siciliane, anche con la costruzione di nuove torri.
Durante questo periodo il Re con la regina Eleonora soggiornò a
Mazara. L’ 8 maggio
1318, nacque in città il suo
quartogenito, Ruggero, che venne battezzato proprio nella sua
Cattedrale. L’evento fu rappresentato in un dipinto,
posto nella Cappella del Battistero.
Di questo furono fatte due copie. Ne rimane solo una, che si può
ammirare nel museo diocesano ( il dipinto originale andò
perduto nel 1477 in un parziale crollo dell’edificio sacro). Sempre
nella Cattedrale mazarese si era da poco svolta, il 24 marzo 1318,
una riunione del Parlamento siciliano. Sempre a Mazara furono
emanati decreti su nuovi privilegi per le città di Palermo e
Sciacca. Dopo circa un anno
Federico III fece ritorno a Palermo, ma non dimenticò Mazara.
Infatti, il 14 luglio 1318.emanò una serie di privilegi anche per
essa. Furono aboliti tutti i tributi regi, i diritti di dogana e di
fondaco, per qualsiasi merce, ed istituita una fiera franca
della durata di un mese (dal 21 luglio al 21
agosto), , libera da ogni tipo di tassazione.
I mazaresi ebbero anche il permesso di usufruire della legna ricavata dai
boschi di Birribada e Castelvetrano
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