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Mazara del Vallo e la pesca in Sicilia.  

 
Introduzione

L'alba fenicia di Mazara del Vallo

Arabi e Normanni: grandi costruttori

Mazara del Vallo nel basso Medioevo

Gli Aragonesi e la Guerra dei Novant'anni

Il Satiro di Mazara, ambasciatore d'Italia

 

Lo zolfo del Porto di Licata

Porto Empedocle, il Porto di Agrigento

 


Il Porto di Pozzallo e la Torre Cabrera
La vita semplice di Portopalo di Capo Passero
 
La bottarga di Marzamemi
Le "cozzole" dei laghi di Ganzirri
La pesca del pescespada nello Stretto di Messina
Ristrutturare Tonnare abbandonate
 
Video su Mazara del Vallo
Video sulla pesca in Sicilia

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MAZARA DEL VALLO

      "Sono tornato a farvi sentire
    cosa fece il Conte Ruggero,
    che adorava Cristo e la Sua fede,
    insieme a quattrocento cavalieri.
    C'erano a Mazara tanti saraceni,
    solo Mokarta alzava gli stendardi.
    Ci fu una guerra, l'avete sentito dir
    Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero. 
   
(brano dei cantastorie ritrovato da G. Pitrè)

   

   Lo zolfo del porto di Licata.

   
     
     

 

 
Il mare di Licata

Sibi.inco - 16 Febbraio 2008
 

 
 


da Wikimedia Commons

 

  Tra Porto Empedocle e il Porto di Gela, alle foci del fiume Salso, si trova il porto artificiale di Licata. Ha funzione sia commerciale che di pesca. La zona è sempre stata un punto d’approdo sin dai tempi dei greci.

Nel Cinquecento il porto di Licata era già molto importante per l’esportazione
dei prodotti agricoli che vi giungevano, anche dall’interno. Ma la sua importanza aumentò a dismisura con le guerre napoleoniche e l’industrializzazione del continente. Attraverso Licata veniva smerciato, infatti, lo zolfo siciliano, soprattutto verso la Francia e la Gran Bretagna. Grazie ai notevolissimi proventi, e il collaterale commercio di prodotti agricoli e vinicoli, il governo borbonico, nel 1857, stese un progettourbanistico di grande espansione. Canicattì fu collegata, nel febbraio del 1881,  al comprensorio interno di Enna, attraverso una linea ferroviaria, che vi portava lo zolfo per le raffinerie locali e per il porto. Licata fu collegata con un raccordo ferroviario a Canicattì il 26 novembre 1888. I binari arrivavano direttamente ai moli. Nel 1915 fu ultimata una ferrovia a scartamento ridotto collegata a Licata da Naro e Palma di Montechiaro. Il successivo sviluppo nel XX secolo, vide, tuttavia, diminuire la richiesta di zolfo. Alla fine degli anni ’50 la sua esportazione si bloccò del tutto. A Licata fu rivisto tutto il traffico portuale, con un drastico ridimensionamento della struttura portuale. Oggi, come a Mazara del Vallo, il porto di Licata è dedicato massimamente all’attività peschereccia.

Il porto è racchiuso da due dighe foranee, al cui interno i moli creano tre zone. Ad ovest è posizionato il settore della pesca, mentre l’area centrale è dedicata al commercio. L’area ad ovest è difficilmente utilizzabile dato il ridotto pescaggio dei fondali. Il porto di Licato può avere, comunque, secondo legge,una destinazione commerciale, peschereccia, turistica, e da diporto.

 

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