MAZARA
DEL VALLO
"Sono tornato a farvi sentire
cosa fece il Conte
Ruggero, che adorava Cristo e la Sua
fede, insieme a quattrocento
cavalieri. C'erano a Mazara tanti
saraceni, solo Mokarta alzava gli
stendardi. Ci fu una guerra, l'avete
sentito dir
Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero.
(brano dei cantastorie ritrovato da G. Pitrè)
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Il Satiro di Mazara, ambasciatore
d’Italia.
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Con la riunificazione
della Spagna sotto il Re Ferdinando il Cattolico figlio di
Giovanni, re di Aragona e di Sicilia, si ebbe la riconquista
dell’Italia meridionale, organizzati come Regno di Napoli e Regno di
Sicilia. Con il governo spagnolo iniziò una lenta ma progressiva
decadenza. Il vicerè e i nobili siciliani e le decisioni dalla
Spagna, come, ad esempio la monopolizzazione del grano, sfibrarono
il tessuto produttivo dell’isola.
Diverse furono le rivolte popolari, come quella di Antonio Lo
Giudice e Giuseppe Pesce, o della città di Messina che si consegnò
agli angioini, per essere poi abbandonata a se stessa e alla
vendetta spagnola.
Con la pace di Utrecht (1713) il Regno di
Sicilia passò sotto il dominio dei Savoia. L’isola, già stremata, si
ritrovò a pagare le tasse troppo elevate di Vittorio Amedeo II.
Nacque una forte opposizione ai piemontesi, che, infatti, non
durarono più di cinque anni. Gli spagnoli ritentarono la riconquista
della Sicilia e del Regno di Napoli, ma vennero fermati
dall’esercito Austriaco. Così l’isola dovette subire sedici anni di
governo austriaco. Solo con battaglia di Bitonto del 1734 la
Sicilia fu “liberata” da Carlo di Borbone. Sotto i Borboni la
Sicilia ricominciò a crescere. Nacquero nuovi insediamenti sulla
struttura di trazzare regie. Questo avvenne anche sulle sponde del
Màzaro. Furono eseguiti lavori di ristrutturazione e ammodernamento
del porto di Mazara. Nella zona vennero aperti stabilimenti a
carattere industriale per la lavorazione del pesce e dell'uva.
Abbiamo detto come Mazara del Vallo sia oggi il porto
peschereccio più importante in assoluto. La crescita esponenziale
negli ultimi secoli della sua flotta ne ha definito l’attività
principale. Eppure è proprio uno dei suoi pescherecci ad essere
salito all’onore dei giornali nel 1998. In un’attività di pesca nel
Canale di Sicilia, la barca comandata da Francesco Adragna pescò, a
circa 480 metri di profondità, una statua di circa due metri del
periodo ellenistico. E’ il famoso
Satiro danzante. La sua
importanza e la sua bellezza ne hanno fatto l’ambasciatore
dell’Italia nel mondo. Infatti, dopo essere stata esposta a
Montecitorio, il Satiro è volato fino in Giappone per l’Expo 2005 ad
Aichi. Nel Padiglione Italia, dal 25 marzo 2005 al 25 settembre 2005,
è stato mostrato ai numerosissimi visitatori come esempio
della bellezza artistica e culturale che il nostro paese possiede.
Da ottobre del 2005, terminata l’Expo, il
Satiro danzante è in
esposizione a Mazara nell'omonimo museo.
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