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Mazara del Vallo e la pesca in Sicilia.  

 
Introduzione

L'alba fenicia di Mazara del Vallo

Arabi e Normanni: grandi costruttori

Mazara del Vallo nel basso Medioevo

Gli Aragonesi e la Guerra dei Novant'anni

Il Satiro di Mazara, ambasciatore d'Italia

 

Lo zolfo del Porto di Licata

Porto Empedocle, il Porto di Agrigento

 


Il Porto di Pozzallo e la Torre Cabrera
La vita semplice di Portopalo di Capo Passero
 
La bottarga di Marzamemi
Le "cozzole" dei laghi di Ganzirri
La pesca del pescespada nello Stretto di Messina
Ristrutturare Tonnare abbandonate
 
Video su Mazara del Vallo
Video sulla pesca in Sicilia

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MAZARA DEL VALLO

      "Sono tornato a farvi sentire
    cosa fece il Conte Ruggero,
    che adorava Cristo e la Sua fede,
    insieme a quattrocento cavalieri.
    C'erano a Mazara tanti saraceni,
    solo Mokarta alzava gli stendardi.
    Ci fu una guerra, l'avete sentito dir
    Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero. 
   
(brano dei cantastorie ritrovato da G. Pitrè)

   

   Il Satiro di Mazara,
   ambasciatore d’Italia.

   
     
     

 

 

Pianta di Mazara del 1500, dal De Civitate Mazariae di Gian Giacomo Adria

 
 







da Wikimedia Commons

 

  Con la riunificazione della Spagna sotto il Re Ferdinando il Cattolico figlio di Giovanni, re di Aragona e di Sicilia, si ebbe la riconquista dell’Italia meridionale, organizzati come Regno di Napoli e Regno di Sicilia. Con il governo spagnolo iniziò una lenta ma progressiva decadenza. Il vicerè e i nobili siciliani e le decisioni dalla Spagna, come, ad esempio la monopolizzazione del grano, sfibrarono il tessuto produttivo dell’isola.  Diverse furono le rivolte popolari, come quella di Antonio Lo Giudice e Giuseppe Pesce, o della città di Messina che si consegnò agli angioini, per essere poi abbandonata a se stessa e alla vendetta spagnola.

Con la pace di Utrecht (1713) il Regno di Sicilia passò sotto il dominio dei Savoia. L’isola, già stremata, si ritrovò a pagare le tasse troppo elevate di Vittorio Amedeo II. Nacque una forte opposizione ai piemontesi, che, infatti, non durarono più di cinque anni. Gli spagnoli ritentarono la riconquista della Sicilia e del Regno di Napoli, ma vennero fermati dall’esercito Austriaco. Così l’isola dovette subire sedici anni di governo austriaco.
Solo con battaglia di Bitonto del 1734 la Sicilia fu “liberata” da Carlo di Borbone.
Sotto i Borboni la Sicilia ricominciò a crescere. Nacquero nuovi insediamenti sulla struttura di trazzare regie. Questo avvenne anche sulle sponde del Màzaro. Furono eseguiti lavori di ristrutturazione e ammodernamento del porto di Mazara. Nella zona vennero aperti stabilimenti a carattere industriale per la lavorazione del pesce e dell'uva.

Abbiamo detto come Mazara del Vallo sia oggi il porto peschereccio più importante in assoluto. La crescita esponenziale negli ultimi secoli della sua flotta ne ha definito l’attività principale. Eppure è proprio uno dei suoi pescherecci ad essere salito all’onore dei giornali nel 1998. In un’attività di pesca nel Canale di Sicilia, la barca comandata da Francesco Adragna pescò, a circa 480 metri di profondità, una statua di circa due metri del periodo ellenistico. E’ il famoso Satiro danzante. La sua importanza e la sua bellezza ne hanno fatto l’ambasciatore dell’Italia nel mondo. Infatti, dopo essere stata esposta a Montecitorio, il Satiro è volato fino in Giappone per l’Expo 2005 ad Aichi. Nel Padiglione Italia, dal 25 marzo 2005 al 25 settembre 2005, è stato mostrato ai numerosissimi visitatori come esempio della bellezza artistica e culturale che il nostro paese possiede.
Da ottobre del 2005, terminata l’Expo, il Satiro danzante è in esposizione a Mazara nell'omonimo museo.

 

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