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Mazara del Vallo e la pesca in Sicilia.  

 
Introduzione

L'alba fenicia di Mazara del Vallo

Arabi e Normanni: grandi costruttori

Mazara del Vallo nel basso Medioevo

Gli Aragonesi e la Guerra dei Novant'anni

Il Satiro di Mazara, ambasciatore d'Italia

 

Lo zolfo del Porto di Licata

Porto Empedocle, il Porto di Agrigento

 


Il Porto di Pozzallo e la Torre Cabrera
La vita semplice di Portopalo di Capo Passero
 
La bottarga di Marzamemi
Le "cozzole" dei laghi di Ganzirri
La pesca del pescespada nello Stretto di Messina
Ristrutturare Tonnare abbandonate
 
Video su Mazara del Vallo
Video sulla pesca in Sicilia

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MAZARA DEL VALLO

      "Sono tornato a farvi sentire
    cosa fece il Conte Ruggero,
    che adorava Cristo e la Sua fede,
    insieme a quattrocento cavalieri.
    C'erano a Mazara tanti saraceni,
    solo Mokarta alzava gli stendardi.
    Ci fu una guerra, l'avete sentito dir
    Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero. 
   
(brano dei cantastorie ritrovato da G. Pitrè)

   

   Mazara del Vallo
   nel basso Medioevo.

   
     
     

 

 
Portale frontale della Basilica Cattedrale del Santissimo Salvatore a Mazara del Vallo

dapal - 24 marzo 2011
 

 
 



da Wikimedia Commons

 

  Dopo la morte di Tancredi (1194) si aprì un periodo di aspre lotte intestine legate alla reggenza. Enrico VI, marito di Costanza d'Altavilla, perseguitò chi aveva operato a favore di Tancredi ed evirò ed accecò Guglielmo, il figlio di Costanza, per impedirgli ogni tipo di successione e, se ciò non bastasse, lo imprigionò. Con la sua morte (1197) e la salita al trono di Federico II di Svevia (1198), iniziò un periodo meno turbolento. Tuttavia quest’epoca storica per la Sicilia rappresentò un’età di crisi economica e produttiva. Alle nuove tasse si aggiunse   la persecuzione dei siciliani musulmani, cosa che non era mai avvenuta nel periodo molto più tollerante dei Normanni. Così, molti, si videro costretti all’esilio. Una buona fetta della popolazione emigrò, togliendo forza mlavoro ai settori, agricoli ed artigianale. Con la crisi produttiva diminuirono di conseguenza i commerci e le esportazioni. Mazara del Vallo con il suo porto ne subì le ripercussioni. Fu sopravanzato dal porto di Trapani.

Alla crisi economica si aggiunse, inoltre, il pericolo delle terre prospicenti al Canale di Sicilia e il pericolo per le rotte commerciali che lo percorrevano: si registrò, infatti, un notevole incremento della pirateria saracena. Il governo svevo cercò di intervenire con la flotta, ma le risorse erano così scarse che si rivelò un intervento più che altro episodico. Il castello di Mazara, in parziale rovina, necessitava di ristrutturazioni, che però non furono mai eseguite.

Federico II morì nel 1250 e nel gennaio 1266 gli subentrò Carlo I d'Angiò, francese, a cui il papato aveva offerto la corona, che assunse il titolo di re di Sicilia. Il difficile rapporto tra gli angioini e i siciliani è noto. Mazara del Vallo, ad esempio, si vide costretta a fornire marinai alla flotta francese. Molti si diedero alla latitanza. Quando nel 1282 scoppiò la rivolta detta “del Vespro” la cittadinanza aderì favorevolmente.
Tra i mazaresi vi era Ugone Talach, d’origini normanne. Egli suggerì ai palermitani di chiedere aiuto alla corona aragonese. Il 4 settembre 1282, infatti, Pietro III d'Aragona entrò a Palermo .

 

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