La caratteristica del comune di Noto, in
provincia di Siracusa, è quella d’essere il primo comune siciliano
per estensione territoriale (ben 550 km2), e il
quarto comune in Italia. Il numero di abitanti si attesta intorno
alle 25000 presenze. Posta a sud ovest della provincia di
Siracusa (distante 31 km), occupa circa un quarto della sua
superfice. E’ posizionata ai piedi dei Monti Iblei e il suo litorale
denomina l’omonimo golfo.
Nel comune scorrono due fiuymi: il
Tellaro e l’Asinaro. Alla foce di quest’ultimo, in contrada
Calabernardo, si svolse la battaglia decisiva tra Siracusani e le
truppe ateniesi. La sconfitta di questi segnò l’insuccesso della
spedizione greca e con la fine della guerra del Peloponneso, il
declino politico-militare di Atene.
La sua lunga storia di Noto fu recisa
improvvisamente dal terremoto del 1693. La nuova Noto, non essendoci
nel ‘700 particolari necessità difensive, fu spostata più a valle,
ad una distanza di circa 8 km. Proprio questa ricostruzione fu la
sua fortuna. La costruzione, fortemente segnata dallo stile barocco,
ne ha fatto un abitato unico al mondo. Nel 2002, è stata inserita
nell’elenco del Patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO. Il
riconoscimento ha portato il settore turistico netino ad un grande
balzo in avanti, con grandi investimenti economici nel settore
ricettivo. La cittadina, inoltre, è posizionata vicino al mare,
raggiungibile in pochi minuti.
Prima di questa
“trasformazione” economica, il settore trainante era quello del
vino. Lo è tutt’ora, essendo il suo territorio inserito nell’agro di
produzione del famoso Nero d’Avola (comune limitrofo). Nella zona
vitinicola di Noto sono presenti, addirittura, due DOC per il vino (Eloro
e Val di Noto) e una DOP per l'olio (Monte Iblei).
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