5/15
Noto, gioiello siciliano dell'UNESCO
Introduzione
Noto conquista i conquistatori
La Rinascita dopo il terremoto
Dal progetto all'esecuzione
"Sembra di una volontà sola"
A passeggio per la città
Noto vista da Sciascia
La Cattedrale di San Niccolò
Alcune chiese di Noto
Noto Antica
Le rovine di Heloros
La Villa Romana del Tellaro
Feste civili e religiose
Riserve naturali di Noto
Cavagrande del Cassibile
 
Video su Noto
 
Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
 
         
     NOTO

      "Noto ai primi del Settecento è
   una delle nostre città sorte d'un
   colpo, pel fatto sembra d'una
   volontà sola, immagine precisa del
   gusto d'un'epoca. A visitarla, palazzi,
   chiese, conventi, teatro pare un
   monumento unico..." (
Ugo Ojetti)

   

    “Sembra di una volontà sola”.

   
     
     

 

 

Chiesa di San Domenico, Piazza XVI Maggio a Noto

 

Poudou99 - settembre 2008

 
 



da Wikimedia Commons

 

 La Chiesa di Montevergine
Dopo il terremoto del 1693, quando la nuova Noto ancora non esisteva, il primo edificio che ne venne eretto fu
la chiesa del Monte Vergine. Iniziata appena due anni dopo il sisma, venne ultimata nel 1697, Fu progettata dall'architetto Vincenzo Sinatra ed è, chiaramente, in stile barocco. Annesso alla chiesa vi era il convento delle monache cistercensi. L’edificio fu voluto e pagato dalla famiglia Trigona.
Nel suo bellissimo interno, spiccano un altare in marmo policromo e la sua pavimentazione realizzata con ceramica del XVI° secolo, originaria del vecchio sito di Noto. Non mancano al suo interno affreschi e dipinti di pregio, opera di Costantino Carasi.
La chiesa, purtroppo, ha subito un lungo periodo di abbandono. Chiusa nel 1890, è stata riaperta appena il 1º aprile del 2011. Necessita di lavori di restauro al suo interno.
Dal 1940 è proprietà della
confraternita di San Corrado.

L’architettura barocca a Noto
Sotto òa guida attenta del del duca di Camastra, che rappresentante a Noto del governo spagnolo, venne portata avanti una ricostruzione coerente del nuovo abitato. Il tessuto viario è cadenzato da piazze spettacolari e scalinate imponenti che si raccordano a dislivelli di terrazze e pianori. Il tutto realizzato in pietra locale dal colore che varia tra il dorato e il rosato. Lo stile predominante è quello del barocco siciliano, che caratterizzerà la ricostruzione dell’intera Val di Noto, creando uno stile proprio e dal carattere tipico e locale.

Se l’originalità del barocco appare nelle costruzioni di zone come quelle di Lecce o Catania, il lavoro fatto dagli architetti che lavorarono a Noto (Rosario Gagliardi, Vincenzo Sinatra e Paolo Labisi ) si caratterizza ulteriormente. La loro progettazione non si limita alle decorazioni, per altro molto sobrie, ma investe l’andamento delle superfici dei prospetti. Incontriamo, così, facciate concave (nella chiesa del Carmine e di San Carlo Borromeo al Corso), facciate convesse (nella chiesa di San Domenico) o curvilinee (nella torre campanaria del seminario). Ma il lavoro architettonico pervade l’intera città, con grandi scenografie, passando, quasi, da architettonico a urbanistico. Lo stile applicato contamina il gusto dell’intera ricostruzione, tanto da far definire Noto la "perfetta città barocca”. Ugo Ojetti scrisse: “sembra d'una volontà sola, immagine precisa del gusto d'un'epoca”.

 
 

HOME