Nella
vasta area del comune di Noto insistono due riserve naturali: quella
dell’Oasi Faunistica di Vendicari e quella di
Cavagrande del Cassibile. In quest’ultima si trova il sito archeologico di
una necropoli d’età sicula, purtroppo, difficile da raggiungere.
La
Riserva naturale orientata
Oasi Faunistica di Vendicari
Collocata
tra Noto e Marzamemi, la riserva di Vendicari presenta come
caratteristica propria la presenza di diversi pantani, che la
definiscono riserva “umida”. Tali pantani sono visitati ogni anno da
diversi tipi di uccelli impegnati in trasmigrazioni. Al suo
interno si trovano diverse vestigia del passato: necropoli e diversi
resti bizantini, quali
chiesette, catacombe e abitazioni. Nella zona di Vendicari si
trovano l’antica tonnara (d’epoca settecentesca) e le saline
(risalenti al XV secolo). Probabilmente esse collaboravano nella
salatura e conservazione del tonno. La Tonnara ha cessato l’attività
nel 1943.
La riserva presenta un ecosistema specifico e
fondamentale per diverse specie di uccelli migratori, provenienti
dall’Africa, che ne trovano sosta e nutrizione, per poi raggiungere
le loro mete in tutta Europa. L’area di Vendicari
si
trova ad una
latitudine inferiore a quella di Tunisi. Nella vasta area
acquitrinosa posta sulla costa si rilevano biotopi vari e diversi,
quali la costa rocciosa e la costa sabbiosa, la macchia
mediterranea, pantani (d'acqua dolce e salata), saline, garighe e
aree coltivate dall’uomo. Parte fondamentale della riserva sono i
pantani. I principali sono tre (Piccolo, Grande e Roveto) e
due minori (Sichilli e Scirbia) separati l’un l’altro da pochi
metri. Durante il periodo di siccità si prosciugano ad eccezione del
pantano Piccolo, rifornito d’acqua da sorgenti salmastre. La loro
profondità varia dai
30-40 cm, ad un massimo di 1-2 metri. Il pantano più ampio è il
Roveto, con una superfice di 1,24
km².
Provenienti dal Sahara, nel loro viaggio per raggiungere il nord
Europa per la nidificazione, moltissime specie di uccelli migratori
fanno, come detto, sosta nei pantani di Vendicari. Per citarne
alcuni:
i trampolieri,
gli aironi cinerini, le cicogne, i fenicotteri e, anche, il germano
reale, i gabbiani, i cormorani e il cavaliere d'Italia. Naturalmente
oltre gli uccelli, nella riserva vi sono altri animali.
Principalmente, per l’umidità, anfibi e rettili. Tra i piccoli
mammiferi possiamo citare: il coniglio selvatico, la volpe, il
riccio e l'istrice. Poiché i pantani sono principalmente
riforniti d’acqua salmastra, la vegetazione si caratterizza per
specie che vi possono attecchire. Per
citarne alcune:
il ginepro, le tamerici e le salicornie
La
Riserva di Vendicari è
stata istituita nel
1984, ed aperta ai turisti nel 1989.
Essa è di circa 1512 ettari e si divide in area A (575 ettari) e area B (937 ettari). La zona B si
suddivide ulteriormente in altre due aree: quella dedicata
all'agricoltura e quella, più esterna, dedicata, invece, a strutture
per il turismo e lo sport. La riserva è gestita dall'Azienda
Regionale Foreste Demaniali.
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