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Noto, gioiello siciliano dell'UNESCO
Introduzione
Noto conquista i conquistatori
La Rinascita dopo il terremoto
Dal progetto all'esecuzione
"Sembra di una volontà sola"
A passeggio per la città
Noto vista da Sciascia
La Cattedrale di San Niccolò
Alcune chiese di Noto
Noto Antica
Le rovine di Heloros
La Villa Romana del Tellaro
Feste civili e religiose
Riserve naturali di Noto
Cavagrande del Cassibile
 
Video su Noto
 
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     NOTO

      "Noto ai primi del Settecento è
   una delle nostre città sorte d'un
   colpo, pel fatto sembra d'una
   volontà sola, immagine precisa del
   gusto d'un'epoca. A visitarla, palazzi,
   chiese, conventi, teatro pare un
   monumento unico..." (
Ugo Ojetti)

   

    Riserve naturali di Noto.

   
     
     

 

 

Il Pantano Grande nella Riserva di Vendicari

LuciaGaia - settembre 2004

 
 





da Wikimedia Commons
 

 Nella vasta area del comune di Noto insistono due riserve naturali: quella dell’Oasi Faunistica di Vendicari e quella di Cavagrande del Cassibile. In quest’ultima si trova il sito archeologico di una necropoli d’età sicula, purtroppo, difficile da raggiungere.

La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari
Collocata tra Noto e Marzamemi, la riserva di Vendicari presenta come caratteristica propria la presenza di diversi pantani, che la definiscono riserva “umida”. Tali pantani sono visitati ogni anno da diversi tipi di uccelli impegnati in trasmigrazioni.
Al suo interno si trovano diverse vestigia del passato: necropoli e diversi resti bizantini, quali  chiesette, catacombe e abitazioni. Nella zona di Vendicari si trovano l’antica tonnara (d’epoca settecentesca) e le saline (risalenti al XV secolo). Probabilmente esse collaboravano nella salatura e conservazione del tonno. La Tonnara ha cessato l’attività nel 1943.

La riserva presenta un ecosistema specifico e fondamentale per diverse specie di uccelli migratori, provenienti dall’Africa, che ne trovano sosta e nutrizione, per poi raggiungere le loro mete in tutta Europa. L’area di Vendicari
si trova ad una latitudine inferiore a quella di Tunisi. Nella vasta area acquitrinosa posta sulla costa si rilevano biotopi vari e diversi, quali la costa rocciosa e la costa sabbiosa, la macchia mediterranea, pantani (d'acqua dolce e salata), saline, garighe e aree coltivate dall’uomo.
Parte fondamentale della riserva sono i pantani. I principali sono tre (
Piccolo, Grande e Roveto) e due minori (Sichilli e Scirbia) separati l’un l’altro da pochi metri. Durante il periodo di siccità si prosciugano ad eccezione del pantano Piccolo, rifornito d’acqua da sorgenti salmastre. La loro profondità varia dai 30-40 cm, ad un massimo di 1-2 metri. Il pantano più ampio è il Roveto, con una superfice di 1,24
km².

Provenienti dal Sahara, nel loro viaggio per raggiungere il nord Europa per la nidificazione, moltissime specie di uccelli migratori fanno, come detto, sosta nei pantani di Vendicari. Per citarne alcuni:
i trampolieri, gli aironi cinerini, le cicogne, i fenicotteri e, anche, il germano reale, i gabbiani, i cormorani e il cavaliere d'Italia. Naturalmente oltre gli uccelli, nella riserva vi sono altri animali. Principalmente, per l’umidità, anfibi e rettili. Tra i piccoli mammiferi possiamo citare: il coniglio selvatico, la volpe, il riccio e l'istrice.
Poiché i pantani sono principalmente riforniti d’acqua salmastra, la vegetazione si caratterizza per specie che vi possono attecchire. Per citarne alcune:
il ginepro, le tamerici e le salicornie

La Riserva di Vendicari  è stata istituita nel 1984, ed aperta ai turisti nel 1989.
Essa è di
circa 1512 ettari e si divide in area A (575 ettari) e area B (937 ettari). La zona B si suddivide ulteriormente in altre due aree: quella dedicata all'agricoltura e quella, più esterna, dedicata, invece, a strutture per il turismo e lo sport. La riserva è gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali.

 
 

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