NOTO
"Noto
ai primi del Settecento è una delle nostre
città sorte d'un colpo, pel fatto sembra
d'una volontà sola, immagine precisa del
gusto d'un'epoca. A visitarla, palazzi,
chiese, conventi, teatro pare un monumento
unico..." (Ugo
Ojetti)
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Noto vista da Sciascia.
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« La barocca
Noto risorta dalle rovine è scenario ideale alla commedia. E in
questa suggestione, vagando per le strade di Noto nel mattino che
dilaga d'araldico azzurro e d'oro, pensiamo sia stata proprio una
grande occasione mancata che una città come questa, e nel
Settecento, non abbia avuto il suo
Goldoni magari più corposo e sanguigno, più traboccante di comicità e di erotismo;
e con grevi rovesci di malinconia. Goldoni non poteva nascere che a
Venezia... Ma Brancati è nato a pochi
chilometri da Noto, aveva nel sangue la commedia di cui la nostra
fantasia si accende camminando per queste strade; la sua commedia,
il suo settecento. Dalle rovine del terremoto è sorta questa
bellissima città da commedia. Sarà nostro difetto o stortura: ma di
una città, al primo incontro, l'essenza ci si configura sotto la
specie del genere letterario. Le città che fanno romanzo. le città
che assumono tragedia. Le città da commedia - come Noto. E questa
città da commedia, così splendida e musicale, la dobbiamo a un
terremoto.
»
(Leonardo
Sciascia)
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