NOTO
"Noto
ai primi del Settecento è una delle nostre
città sorte d'un colpo, pel fatto sembra
d'una volontà sola, immagine precisa del
gusto d'un'epoca. A visitarla, palazzi,
chiese, conventi, teatro pare un monumento
unico..." (Ugo
Ojetti)
|
|
|
Le rovine di Heloros.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Heloros (Έλωρος in greco, Helorus in
latino)
Fondata come altre città nel secolo VII a. C. dai Corinzi divenne
punto di passaggio in epoca greca tra Siracusa , Kamarina e Gela.
Presso Heloros, sul tratto a nord del fiume Tellaro, Ippocrate,
tiranno di Gela sconfisse i siracusani. Pian piano l'influenza
roma na interesso l'antica colonia. Dapprima passò alle dipendenze
di Gerone II di Siracusa (263 a. C.) fino a diventare città romana a
tutti gli effetti dopo la conquista del console Claudio Marcello
(214 a. C.).
Questa piccola città fondata dai Siracusani,
sorse su una collinetta prospiciente il mare, in prossimità della
foce del Tellaro (allora con lo stesso nome della città). L'area
archeologica presenta in direzione est, i resti di una stoà
(portico) molto significativa, inserita sull'area sacra del
santuario dedicato a Demetra e Kore, ampliato in epoca bizantina.
In direzione del fiume Tellaro sono presenti i resti purtroppo
semidistrutto recentemente, di un'antico teatro greco. Verso
ovest sono presenti i resti del tempio dedicato ad Asklepion e i
tratti nord e ovest della cinta muraria e la Porta Nord. L'asse
viario principale della zona archeologica va da nord a sud,
fiancheggiato da ambienti a pianta quadrangolare. Da visitare
l'agorà. In prossimità del corso del fiume Tellaro sorge
la famosa Villa romana. La città continuò ad espandersi anche in
epoca bizantina, ma venne quasi completamente distrutta dopo la
conquista araba.
|