NOTO
"Noto
ai primi del Settecento è una delle nostre
città sorte d'un colpo, pel fatto sembra
d'una volontà sola, immagine precisa del
gusto d'un'epoca. A visitarla, palazzi,
chiese, conventi, teatro pare un monumento
unico..." (Ugo
Ojetti)
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Dal progetto all’esecuzione.
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La
città di Noto, il capolavoro che ammiriamo adesso, nasce dopo il
terremoto del 1693. Noto era rasa al suolo, come molte altre città
del sud-est della Sicilia. Si contarono più di 1000 vittime tra la
popolazione. Gli abitati erano in rovina e gli abitanti non avevano
più una casa. Come abbiamo visto, fu messa in piedi una
struttura decisionale a livello regionale. Questa aveva il compito
principale di redigere i piani urbanistici per la nuova
ricostruzione. Poiché l’urbanistica barocca degli inizi del
Settecento richiedeva ampie strade poste su reticoli ortogonali,
Noto (come altre realtà abitative) fu ripensata su un terreno meno
scosceso del precedente
sul
monte Alveria, e spostata a 8 km dal vecchio borgo, su di
un altopiano
che
domina la valle dell'Asinaro.
La progettazione e la
realizzazione del piano venne sopraintesa dal
Duca di Camastra, che rappresentava il vicerè
spagnolo di Palermo. Diversi furono gli architetti siciliani
chiamati per svolgere la costruzione dei singoli edifici, come
Paolo
Labisi,
Vincenzo Sinatra
e
Rosario Gagliardi.
Il progetto prevedeva tre strade principali poste
tra est ed ovest, pienamente illuminate dal sorgere del sole. La
“zonizzazione” barocca stabilì che nella prima strada vi abitasse la
nobiltà, nella seconda il clero e nella terza il popolo. Come
capitava per altro anche nell’architettura dei giardini, Noto fu
progettata in maniera scenografica, con prospettive a volte
truccate, e giocando con la presenza di linee ed elementi curvi
nelle facciate, che muovessero gli allineamenti delle vie. Intorno
al centro, dalle linee barocche, si collocano, tuttavia, tutta una
serie di quartieri poipolari, che, proprio per essere tali,
presentano la classica urbanistica fatta da piccole strade,
tortuose, piccoli labirinti dal gusto medievale, simili ai vecchi
borghi storici. Tra questi quartieri possiamo elecare quelli di
Agliastrello,
Mannarazze,
Carmine e Macchina Ghiaccio. |