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Noto, gioiello siciliano dell'UNESCO
Introduzione
Noto conquista i conquistatori
La Rinascita dopo il terremoto
Dal progetto all'esecuzione
"Sembra di una volontà sola"
A passeggio per la città
Noto vista da Sciascia
La Cattedrale di San Niccolò
Alcune chiese di Noto
Noto Antica
Le rovine di Heloros
La Villa Romana del Tellaro
Feste civili e religiose
Riserve naturali di Noto
Cavagrande del Cassibile
 
Video su Noto
 
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     NOTO

      "Noto ai primi del Settecento è
   una delle nostre città sorte d'un
   colpo, pel fatto sembra d'una
   volontà sola, immagine precisa del
   gusto d'un'epoca. A visitarla, palazzi,
   chiese, conventi, teatro pare un
   monumento unico..." (
Ugo Ojetti)

   

    La rinascita dopo il
    terremoto.

   
     
     

 

 

Chiesa di San Domenico a Noto

Urban - agosto 2005

 
 





da Wikimedia Commons
 

 Con il terremoto dell’ 11 gennaio del 1693, Noto, che tanta ricchezza aveva raccolto, fu distrutta interamente e dovette ripartire da zero. All’indomani del sisma che colpì la Val di Noto, si mise al lavoro Giuseppe Lanza duca di Camastra, nominato Vicario generale per la ricostruzione dell’area. Furono chiamati diversi tecnici soprattutto per la realizzazione dei piani urbanistici. Tra gli altri: l'ingegnere militare Carlos de Grunenbergh (olandese), il matematico Giovanni Battista Landolina (nato a Noto), il gesuita fra' Angelo Italia, e l'architetto del genio militare Giuseppe Formenti.

Tra gli architetti che materializzarono con grande genio le nuove città, possiamo citare: Rosario Gagliardi, Paolo Labisi, Vincenzo Sinatra, Antonio Mazza. Della meraviglia che codesti architetti riuscirono a realizzare ne parleremo in seguito.

Nell’Ottocento si accese una rivalità tra Siracusa e Noto alquanto strana, ma comprensibile. Con la riforma amministrativa, infatti, Noto perse il ruolo di capovalle  (cioè della provincia) a favore di Siracusa. Poiché questa , nel 1837, tentò una ribellione antiborbonica, Noto tornò ad essere capoluogo di Provincia e, addirittura, nel 1844, acquisì una diocesi. Il 1848, con i moti propri dell’intera Europa, si colorò di ribellione, l’anno dopo sedata dal governo borbonico. Il netino Matteo Raeli, già ministro del governo rivoluzionario, dovette, per salvarsi la vita, scegliere l’esilio.
Con la spedizione dei mille, coronata di successo, l’intera Sicilia, nel 1861, entrò a far parte del nuovo Regno d’Italia. Questo portò, nel 1865, il trasferimento del capoluogo di provincia di nuovo a Siracusa.
Nel 1870 fu realizzato il Teatro Comunale e, nel 1880, la nuova stazione ferroviaria. In questi anni, Matteo Raeli, tornato in patria, si avviò alla carriera politica, che lo portò a coprire il ruolo di ministro di Grazia e Giustizia e dei Culti dello stato italiano.

Noto, nel secondo dopoguerra, ha sofferto del problema dell’emigrazione. Solo ultimamente, grazie alla forte spinta turistica, la città sta godendo di un’inaspettata spinta allo sviluppo. D’altra parte la bellezza che le è propria, ha spinto l’Unesco a inserirla nell’elenco dei siti patrimonio dell'umanità, nel 2002.
La Cattedrale di Noto, oggetto del crollo della cupola il 13 marzo del 1996, è stata prontamente restaurata e inaugurata il 18 giugno del 2007. E’ tornata
così tra i gioielli di questa città unica al mondo.

 
 

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