Il comune di Pace del Mela si suddivide in tante frazioni e contrade, quali:
contrada Gabbia, contrada Camastrà, contrada Catenella, contrada
Torrecampagna, contrada Malapezza e contrada Mandravecchia.
Ma la frazioni più
importante di Pace del Mela, a monte, è il centro di Giammoro, a
valle. In effetti, la maggior parte dei suoi abitanti (circa 6.300),
si suddivide tra il centro di Pace del Mela e Giammoro.
L’abitato, di non grandi dimensioni, di Giammoro è figlio dello
sviluppo economico registrato negli anni ’50 e ’60. Il centro si
colloca lungo la statale 113. Ma, in effetti ha una posizione
geografica congeniale. Oltre alla statale, esso ha la linea
ferroviaria con relativa stazione e il casello, con uscita per
Milazzo, dell’autostrada A20, nelle dirette vicinanze. Essendo anche
in territorio pianeggiante, attività come quella agricola, sono
favorite.
Cenni storici e monumenti
Nei pochi ritrovamenti archeologici, si è avuta la fortuna di
ritrovare antichi scheletri fossilizzati di elefanti, per la
precisione, di Elephas mnaidriensis.
Rinvenuti casualmente in
scavi edilizi, questi risalirebbero ad un periodo che va
dal tardo Pleistocene medio al Pleistocene
superiore. La paleontologa Gabriella Mangano sulla base di
essi ha ipotizzato che le coste della Sicilia nord-orientale fossero
abitate da questo tipo di elefante, poi scomparso. Purtroppo nei
ritrovamenti ci si ferma qui. Anche strutture molto più recenti
mancano all’appello. Sulla base dei documenti, non vi
sono più tracce di tre piccole chiese: quella di San
Pietro di Drisino, quella di Santa Maria e quella di San Nicola.
Dell’antico palazzo nobiliare dei Gordone vi sono le antiche
rovine. Non più ristrutturato dal 1706, si è perso con il passare
del tempo.
Risalenti al XVIII secolo, vi sono, a Pace del
Mela, antichi edifici legati alla presenza dei frati benedettini a
Pace del Mela. Ne è un esempio il cenobio dei frati Cassinesi,
collocato nel Palazzo
Crimi-Pugliatti. La Chiesa Madre di Santa Maria della
Visitazione, edificata nel 1763, e posta sulla piazza
omonima, si relaziona anch’essa all’ordine dei benedettini. Fu,
infatti, costruita dai frati appartenenti al Monastero
messinese della Maddalena. Nella
sua sacrestia vi sono vari ritratti (di autore anonimo) di
importanti figure di frati, come
quello del
monsignor
Gabriele Maria Di Blasi e Gambacorta o del
priore Don Giacomo
Crisafi. Al suo interno è presente, pure, un bellissimo
organo a canne del 1750.
Sempre del Settecento
sono il Palazzo
Ilacqua-Caprì (che oggi ospita la Biblioteca Comunale
Salvatore Pugliatti) e la
fontana, detta del Cavalluccio marino, scultura del
messinese Giovan Battista Vaccarini. Dello stesso periodo, è
la chiesetta della Madonna dell'Abbondanza, posta nella frazione di
Camastrà, che fu costruita nel 1720. E’ a tutt’oggi aperta al culto.
A cavallo tra Otto e Novecento si pongono alcune costruzioni
di Pace del Mela. Tra esse troviamo la
Chiesa del Redentore e
il Palazzo Lo Sciotto,
di proprietà di una ricca famiglia borghese locale, che è oggi di
appartenenza del Comune. Anche nella frazione di Giammoro vi
sono degli edifici pregevoli, come due belle ville in stile liberty,
dei primi del Novecento, come pure la chiesa della Madonna del
Rosario. Quest’ultima viene utilizzata poche volte l’anno,
come in occasione della festa patronale. Costruito nel 1909, uno
dei due villini di
Giammoro, è il villino Crimi.
Fu edificato per volontà del ricco borghese Don Rosario Crimi,
che chiese all’architetto messinese Letterio Savoja di progettare e
costruire una casa padronale. Essa faceva parte di un podere
agricolo, di cui rimangono tracce tutt’ora. Successivamente, tra il
1915 ed il 1930, venne realizzato il secondo di essi, il
villino Certo. Lo
compose l’architetto messinese Camillo Puglisi Allegra, già
autore della Camera di commercio e della Galleria Vittorio Emanuele
III, ambedue a Messina. Il proprietario era il medico professor
Giuseppe Certo Garipoli.
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