Procedendo verso Milazzo, dopo
Spadafora si incontra Venetico (paese di quasi 4.000 abitanti).
Compreso fra i monti Peloritani e la costa tittenica, il territorio
del comune di Venetico degrada progressivamente dalla zoina
collinare, dove è situato il paese di Venetico superiore, fino alla
vecchia linea ferroviaria ed il mare, dove, invece, è collocato il
paese di Venetico marina. I confini est ed ovest sono marcati dal
corso di due fiumare, quelle di
Senia e Cocuzzaro.
Il castello
Il castello di Venetico fu costruito nella seconda metà del XV
secolo, sulla collina della frazione di Venetico Superiore, per
volontà della famiglia Spadafora. Di esso si può vedere oggi molto
poco, essendo stato ridotto nella condizione di rudere, a causa del
terremoto del 1908, che distrusse Messina e Reggio Calabria, e dal
successivo abbandono. Esso era di forma quadrata con torrioni
cilindrici agli angoli. Si raggiungeva l’ingresso principale
attraverso una lunga scalinata, che culminava con un ponte levatoio.
Oltre agli spazi militari, il castello era fornito di una cappella e
di una zona residenziale, questa nella parte a nord-ovest. Purtroppo
tale zona è la più malridotta. L’altro lato, infatti, conserva
ancora parte delle mura con i camminamenti, per la ronda, e due
torrioni in buono stato.
La
Chiesa di San Nicola
A
Venetico Superiore, la
Chiesa Madre è denominata Chiesa di San Nicola di Bari. Venne edificata nei primi anni del
XVI seco. Ma il tempio sacro fu arricchito nei secoli successivi con
parecchie opere d’arte. Ad esempio, l’altare maggiore risale al
1792, come pure il
crocifisso ligneo, posto alle spalle, fu dipinto anch’esso nel XVIII
secolo. Accanto un pulpito in legno uguale a qyello del Duomo di
Messina. La chiesa è decorata da numerosi stucchi e presenta un
soffitto a cassettoni, mentre, sul lato della cantoria, fa bella
mostra di sé un organo del Settecento.
La chiesa
miracolosamente non fu distrutta dal terremoto di Messina del 1908.
Crollò il castello ed il campanile di San Nicola (poi ricostruito
come il precedente), ma la chiesa no. Grazie ad una fortuita
coincidenza, il parroco della chiesa aveva fatto iniziare, nelle
settimane precedenti, dei lavori di restauro e di consolidamento.
Gli operai avevano appena posto in opera una serie di fasce di ferro
al santuario. Tali rinforzi strutturali permisero alla chiesa di San
Nicola di resistere alle vibrazioni del terremoto e giungere intatta
sino a noi. Nella
chiesa è collocata, anche, una preziosa raffigurazione del
fazzoletto che fu posto sul volto di Gesù Cristo, dopo la morte, a
completamento del sudario. Risale al 1625, ed è una copia perfetta,
autorizzata, di quello originale ben conservato. Il quadro è
chiamato dai fedeli Volto Santo.
Ed in effetti, così è
denominata la processione di esso per le strade di Venetico
Superiore (Festa del Volto Santo),. La processione
viene effettuata tutti gli anni, il 6 di agosto. L’iter del corteo
si conclude in piazza dell’Immacolata, dove avviene la benedizione
finale degli abitanti di Venetico e Valdina.
Di fronte alla
chiesa di San Nicola, nella piazza antistante, è posta una piccola fontana
del XVI secolo. Essa culmina con una minuta sirena, mentre su due
lati presenta lo stemma nobiliare della famiglia Spadafora.
Cenni storici
Agli inizi del medioevo si narra che l’agglomerato di Venetico
consistesse in una taverna e quattro case di altrettanti contadini
(di cui si conoscono anche i nomi).
Il
feudo venne concesso,
nel XIII secolo, ai fratelli Simone e Rainero de Venetico,
che, in pratica, battezzarono il paese. Quando la linea ereditaria
di Rainero si concluse, il re Manfredi passò la proprietà, nel 1259,
al giudice Arduino, d’origine messinese. La successione del giudice,
durò a lungo. Nella prima metà del XV secolo anch’essa terminò. I
passaggi testamentali eseguiti da tale Francesco Pape, notaio di
Messina, non furono
riconosciuti dal re Alfonso d'Aragona, nel 1447, che vendette il
feudo al nobile Corrado Spadafora, già possessore del paese
limitrofo. Se per lungo tempo Venetico fu una specie di comune
fantasma, cioè senza abitanti, con lo Spadafora esso si popolò di
immigrati, necessari per ottenere il titolo di barone con
giurisdizione civile. Dopo questo, venne costruito il castello di
Venetico. Agli inizi del XVII secolo (1604) la giurisdizione civile
non bastò più al feudatario e fu richiesta alla corte reale la
giurisdizione criminale, con facoltà di punire con la morte gli
assassini. Limitando la criminalità, Venetico si espanse, sia come
numero di abitanti sia economicamente. Se nel 1743 Venetico fu
colpita da una epidemia di peste, con il terremoto di Messina, del
1908, la cittadina perse molti dei suoi monumenti più pregiati, come
chiese, campanili e palazzi. Come abbiamo visto anche il castello fu
ridotto a rovina.
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