Quasi tutti i
resti archeologici militari, sembrano a Ragusa, legati al nome Cabrera. Si
parte dal 600 quando viene eretta una delle cinque porte sulle mura della
città antica, Porta Walter (o Porta Vattiri)
a causa della visita del Viceré di Sicilia Giovanni Alfonso Enriquez
de Cabrera; esiste la Torre Cabrera di Marina di Ragusa, del XVI secolo, torre
d’avvistamento sulla costa, che protegge il caricatoio del
porto vecchio; per finire al
famoso
Castello di Donnafugata
del conte Bernardo
Cabrera, signore della Contea di Modica. Ad esso è collegata la famosa
leggenda storica che vuole che il conte vi abbia segregato la principessa
Bianca di Navarra. La sua fu una fuga rocambolesca attraverso cunicoli e
passaggi sotterranei che portavano all’esterno del castello nelle campagne
circostanti. I sovrani di Palermo, si narra, non reagirono mai, tanto era
temuto il conte di Cabrera. Sempre secondo leggende si narra che il
castello sia stato eretto su di una torre del XIII secolo. Ampliato nel
Settecento, fu, nella maggior parte costruito, in stile neo-gotico, dal
Barone Corrado Arezzo, che vi fece inserire la splendida loggia ad archi
trilobati. L’edificio conta di 122 vani per una superficie totale di
2500 metri quadrati. Stupefacente il salone degli stemmi, il salone degli
specchi, la sala della musica, la stanza del biliardo e, nota curiosa, la
stanza da letto della principessa di Navarra. Si accede al piano nobile
tramite una grande scalinata in pietra pece. Il castello è circondato da un
bellissimo parco di quasi 8 ettari.
Possiamo annoverare tra le
architetture militari di Ragusa anche, naturalmente, i resti, del VIII
secolo, di mura bizantine. Esse
facevano parte della cinta difensiva del Castello di Ragusa,
opera dei bizantini e, successivamente, dei normanni. Sono state
ritrovate nella zona orientale di Ragusa Ibla, dietro
la Chiesa del santissimo Signore Trovato.
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