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RAGUSA    
Introduzione   Il Duomo di San Giorgio
Breve excursus storico
della città
  Le meraviglie nell’architettura
religiosa
L’antico sito greco di Kamarina   Le meraviglie nell’architettura
civile
Gli scavi archeologici della città greca   Le meraviglie nell’architettura
militare
Gli altri siti archeologici Tradizioni e folclore
Ragusa e il Barocco Siciliano Gli eventi ed il turismo
Gli autori del “miracolo”   INDIETRO
Caratteristiche del Barocco Siciliano    
    RAGUSA
   Kamarina, Hybla, Ragusa superiore
   e Ragusa marina, tutte stelle di
   un'unico cielo, storico ed artistico,
   che fanno di Ragusa una città
   dalle mille sfaccettature. 
 

Per saperne di più  

   
   
 
   Ragusa e il Barocco Siciliano    
     
     

 
   

Ragusa Ibla


 

Giuseppe Avola - 2005

 

 
 

da Wikimedia Commons

 

Oltre i resti archeologici, Ragusa e la sua provincia sono ricchissime di monumenti e opere d’arte. Tale ricchezza è stata riconosciuta, nel 2002, “patrimonio dell'umanità”.
I monumenti di maggiore interesse risalgono alla ricostruzione legata al terribile terremoto del 1693, che rase al suolo la maggior parte di quest’area e quella siracusana. Questa ricostruzione fu eseguita prevalentemente in tardo stile Barocco, ma tanto caratterizzato localmente da farne, quasi, un nuovo stile, chiamato, legittimamente, Barocco Siciliano.
Diversi sono, comunque, i resti dell’antico splendore della città.

A partire dai più remoti, abbiamo:
della cerchia di mura rimane un piccolo brano del suo ingente sviluppo (nei pressi della Chiesa del S.S. Trovato)
della Chiesa di San Francesco all'Immacolata rimangono il portale di epoca sveva e la torre campanaria,
della antica Cattedrale di San Giorgio, il portale,
della cinta muraria di epoca bizantina soltanto la porta Walter,
fuori della Chiesa di Sant'Antonino si conserva un piccolo portale di stile gotico murato,
nella chiesa di Santa Maria delle Scale, rilevanti sono le cappelle adiacenti a una delle navate,
nella sagrestia del Duomo di San Giorgio sono conservate alcune sculture, del 1570,  attribuite ad Antonio Gagini, figlio di Antonello Gagini, grande scultore siciliano morto nel 1536,
frammenti della lapide del conte Bernardo Cabrera.  

La Sicilia del 1500 non è isolata dal resto del mondo. Qui arrivano, oltre ad artisti anche volumi “enciclopedici” che fanno il punto delle ricerche e dello sviluppo degli stili architettonici. Abbiamo, ad esempio, I sette libri di architettura di Sebastiano Serlio, i Quattro libri dell'architettura di Andrea Palladio, le opere di Domenico Fontana ed altri testi notevoli. Queste informazioni ed esempi, sono alla base delle rielaborazioni personali e creative di coloro che, successivamente il terremoto di fine Seicento, immaginarono e costruirono la nuova Sicilia del sud-est, in uno stile tale da essere riferibile solo a se stesso.
Di questa eccezionale trasformazione la maggior parte delle opere visibili a Ragusa sono presenti nel quartiere antico di Ragusa Ibla. In esso sono allocate più di cinquanta chiese e numerosi palazzi, tutti in stile tardo barocco. Tra gli artisti che operarono in loco, autori di questo “miracolo”, tra gli altri, citiamo: Palma, Vermexio, Ittar, Giovanni Battista Vaccarini, Vincenzo Sinatra, Tommaso Napoli,  e soprattutto Rosario Gagliardi.

 
 
 

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