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RAGUSA    
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Caratteristiche del Barocco Siciliano    
    RAGUSA
   Kamarina, Hybla, Ragusa superiore
   e Ragusa marina, tutte stelle di
   un'unico cielo, storico ed artistico,
   che fanno di Ragusa una città
   dalle mille sfaccettature. 
 

Per saperne di più  

   
   
 
   Caratteristiche del Barocco
    Siciliano
   
     
     

 
 

Cattedrale di Ragusa nuova


 

Urban  - Agosto 2005




 

da Wikimedia Commons

 

Abbiamo già indicato nel XVII secolo l’epoca di maggiore sviluppo del Barocco europeo. Vi furono delle imitazioni impacciate in Sicilia in quel periodo. Anche in queste prime avvisaglie avevano iniziato, magari inconsapevolmente, ad inglobare nella progettazione un certo vernacolo locale. Alla metà del XVIII secolo, periodo di massima diffusione, il Barocco in Sicilia poteva definirsi Siciliano, per una serie di caratteristiche assolutamente originali. Queste non confluiscono direttamente in un lessico chiuso a definire uno stile a se stante. Dopo il 1720, le composizioni, che inglobano diverse caratteristiche, hanno in sé la “libertà” del compositore di fronte al compito della progettazione. Mentre il Barocco viene definito drammatico e vibrante, riccamente adornato di masse, sculture ed ombre che confluiscono in angosciosi chiaroscuri e giochi di luce, alla base del  Barocco Siciliano vi è la creatività, il gioco, la sensazione tipica di una "joie de vivre". Le masse che vengono plasmate liberamente stupiscono, affascinano, catturano lo sguardo per la complessità progettuale fatta di mille particolari sorprendenti. Gli stessi mascheroni, propri del Barocco, in Sicilia diventano apotropaici, irridenti, grotteschi, del tutto fantastici e “maleducati”. Appaiono in varie parti delle trabeazioni orizzontali dell’edificio e, a supporto, nei balconi. Questi ultimi, quasi mai si limitano ad essere dei semplici rettangoli sporgenti, ma assumono forme molto fluide, con balaustre in ferro battuto molto mosse e intricate (in molti edifici le stesse finestre sono difese da gelosie tondeggianti, che si rifanno alle balconate del palazzo).
L’ingresso dei palazzi aristocratici è posizionato in una corte interna a cui possono giungere le carrozze, passando per un'arcata di grandi dimensioni posta nella facciata principale dell’edificio. In questo spazio interno si dipartono le doppie scalinate, molto scenografiche, che portano al piano nobile, dove sono collocati i salotti di ricevimento. Le scale serpeggianti spesso assumono la forma addirittura del muro esterno della costruzione, che è inclinato e sinuoso anch’esso.
Il bugnato sui muri esterni trova molti usi nell’isola. Se il Serlio, a volte lo decorava, con il bugnato gli architetti siciliani facevano di tutto. Non solo lo decoravano in modo sfacciato (con sculture di foglie, squame, con dolci e conchiglie), ma lo usavano, addirittura, per i pilastri piuttosto che per le pareti.
Tra le tipicità degli edifici nobiliari siciliani vi sono anche i materiali da costruzione impiegati. Nella zona di Catania era diffuso costruire utilizzando la pietra lavica, che ha colori che vanno dal grigio al nero. L’aspetto che ne assume l’edificio è del tutto sorprendente e soprattutto particolare dell’architettura catanese, anche barocca. E’ un marchio di fabbrica difficilmente imitabile.

 
 
 

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