Degli antichi centri che si estendevano su tre colli,
di cui il più importante era quello di Cammarana, presso la foce dell'Ippari,
restano ricche testimonianze archeologiche, come parti delle mura arcaiche e
la grande torre (la grande cinta muraria era già esistente nel 1000 a.C..).
All'interno dell'area archeologica spiccano per interesse i resti di alcune
abitazioni greche. Soprattutto tre, e cioè la 'casa dell'Altare', cosi
chiamata per via dell'altare ritrovato al centro del cortile; la 'casa
dell'Iscrizione' e la 'casa del Mercante', in cui sono stati trovati pesi e
misure per il commercio.
Il Museo Regionale di Camarina è ubicato
all'interno dell'area archeologica dell'antica città "classica" di Camarina.
Trova ospitalità in una costruzione rurale di fine ottocento, tipica della
zona Iblea. Il Museo insiste nel sito dell'acropoli dove sorgeva il tempio
di Athena, i cui resti sono ancora visibili racchiusi in uno degli ambienti
del museo stesso. Oltre il materiale frutto di ricerche archeologiche
condotte dalla Soprintendenza di Siracusa sui luoghi della città e della
necropoli, trovano spazio nella prima sala reperti di archeologia subacquea
operata nei numerosi relitti riportati alla luce al largo della costa di
Camarina: un bell'elmo corinzio in bronzo (VI-V sec. a.C.), un elmo
attico-etrusco (IV sec. a.C.), un elegante portaprofumi in bronzo e smalto
(II sec. d.C.), un "gruzzolo" di più di 1000 monete in bronzo (275 d.C.).
Singolare anche la serie di pesi campione in piombo rinvenuti in mare
nell'area sottostante l'agorà. L'ordinamento del museo è rigidamente
cronologico, ad eccezione che per i materiali di provenienza appunto
subacquea.
|