Alcamo
ebbe numerosi feudatari. Sotto
la famiglia dei
Ventimiglia fu costruito l’omonimo castello
a quattro torri fatto edificare alla fine del XIV secolo, sulla
sommità del Monte Bonifato,
di cui rimangono le rovine.
Anche la famiglia Peralta,
tra il XIV-XV secolo, costruì un castello, poi terminato da Enrico e
Federico Chiaramonte.
Successivamente, il maniero divenne proprietà dei Cabrera, Conti di
Modica, che lo mantennero fino al 1812, quando, per debiti, venne
venduto al miglior offerente, passando, quindi,
agli Stuart. Nel 1828, fu espropriato
dal Tribunale Civile di Trapani e trasformato in prigione,
stalla e successivamente gli uffici
comunali. Attualmente, grazie a dei recenti lavori di
restauro, svoltisi nel decennio
2000-2010, condotti dagli architetti: Paolo Marconi, Gaetano Cataldo
e Giuseppe Saporito, il castello si presenta in ottime
condizioni. Al suo interno vi sono ospitati
il Museo Etnografico e l’Enoteca
Storica Regionale. Nel castello di Alcamo è collocato
anche un teatro per l'opera dei pupi, dove spesso si svolgono
delle rappresentazioni.
La costruzione del castello fu iniziata in un periodo
di lotte tra governo regio e baroni. Per la difesa della produzione
di granaglie e del loro commercio, furono realizzati tre castelli in
un triangolo difensivo che controllava la strada che portava da
Mazara del Vallo a Palermo. I tre castelli erano quello di Alcamo,
il Castello di Salemi e quello di
Calatafimi. Oltre al controllo del territorio, il castello
venne utilizzato contro gli stessi alcamesi. Vi furono nel coprso
dei secoli, diverse rivolte. Ad esempio, quelle scoppiate nel 1392 e
nel 1402
Il castello ha una forma romboidale, con quattro
torri: due quadrate e due circolari, tutte merlate. All’interno vi
era un ampio cortile. Al suo interno si trovavano
una stanza per la
tortura dei carcerati, dei locali per le sentinelle ed
alloggi nobiliari, utilizzabili per ospitare
persone di riguardo, viceré, vescovi e
reali di passaggio.
Normalmente, alloggiavano nel Castello il
Castellano, i Conti di Modica e dodici
militari, ma vi fu ospitato anche Carlo V, nel 1535, nel suo
viaggio di ritorno dalla Tunisia. Le mura del castello erano solide
e molto spesse, veramente inespugnabili. E’ stato calcolato che il
solo castello di Alcamo poteva sostenere
un assedio per un periodo di oltre un mese e mezzo.
Fu
proprio intorno al 1500, che il capitano di giustizia Ferdinando
Vega, per combattere gli assalti dei pirati turchi, fece erigere
possenti mura alla difesa del centro abitato di Alcamo. Il passaggio
era permesso attraverso quattro porte: Porta Palermo, Porta
Corleone, Porta di Gesù e Porta Trapani. Nel 1535, in onore a Carlo
V, venne chiusa l’antica Porta Trapani e aperte Porta stella e Porta
Nuova e una nuova Porta Trapani e Porta Palermo. La strada che le
collegava fu denominata Corso Imperiale.
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