Il
castello è un grande complesso di edifici e fortificazioni,
stratificate nel tempo e
di notevoli dimensioni, che si snoda lungo
l’andamento sinuoso di un grande rilievo di roccia calcarea. La
costruzione di esso iniziò, sicuramente, prima del 1093,
quando il normanno Conte Ruggero
stabilì i confini della
diocesi di Mazara del
Vallo. Viene citato nel Libro di Ruggero II, re normanno, scritto
dal geografo arabo Idrisi, nel 1154. La sua posizione è
decisamente strategica. Costruito, probabilmente, su un piccolo
insediamento arcaico, il castello domina, da un lato, il golfo di
Castellammare e, dall’altro,
l'entroterra fino ad Alcamo e al monte Bonifato. Posto, inoltre, su
vie di collegamento essenziali, controllava, altresì, lo sbocco
marittimo di un ampio territorio, che andava da
Partinico a Segesta, molto fertile e produttivo. Purtroppo,
oggi, il territorio circostante è stato alterato da un viadotto
autostradale.
L’organizzazione del castello
Il suo ingresso principale, posto ad ovest del complesso architettonico. E’
caratterizzato da una rampa a gradoni, che porta alla zona
medievale., turrita e, per lo più, originale. Sono di questo periodo
il basamento della torre nord e della torre sud (con parte
dell’elevazione). Prospicente al muro d'ingresso, si aprono due
feritoie utilizzate dagli arcieri a difesa del castello. Le mura,
vittime di un crollo, furono irrobustite ne Cinquecento, per volontà
della famiglia De Ballis. I lavori eseguiti sono ben distinguibili
dal precedente assetto della costruzione. Fiancheggiato dalle due
torri, si trova il grande portale, che conduce alla prima corte.
Quest’ultima è caratterizzata da un lungo muro, chiuso nel lato sud,
e dal prospetto del castello, che sovrasta il cortile. In questo
spazio si trova una chiesa, fatta erigere ne XVII secolo dai baroni
De Ballis. Lo conferma lo stemma apposto sull'architrave
dell’ingresso. Da questa corte si passa alla seconda attraverso un
portale presente sul muro ad est. La lunga forma allungata di questo
cortile si caratterizza per una parete di roccia calcarea (su cui è
stato realizzato il complesso) e da un altrettanto lungo corpo di
fabbrica. Nei secoli recenti, quando il castello aveva perso la sua
funzione di difesa, questo edificio fu ristrutturato internamente,
con magazzini e ambienti dedicati alla produzione del vino omonimo “Calatubo”.
Il muro orientale della corte sale, scalando la roccia, alla
terza cinta di mura, la più antica, posta sulla sommità del rilievo
calcareo. Al suo interno so trova una torre allungata, dell’XI
secolo. Un lungo camminamento collega tutte le parti del complesso,
dalla più antica alla più moderna. L’edificio principale, che misura
7x21,50 m, è a due elevazioni ognuna di tre stanze. Al suo interno,
pè conglobata l’originaria torre normanna, che si caratterizza per
mura molto spesse. Sulla parte occidentale sono collocati ambienti
residenziali aggiunti tra il XVII ed il XIX secolo.
Numerosi
sono stati i restauri, le ristrutturazioni e le aggiunte realizzate
nel complesso architettonico. Nel 1583, perduto l’uso militare della
costruzione, il castello fu
trasformato in dimora signorile, con decisione dei baroni De Ballis,
che vi risiedettero. Nonostante questo, per la sua grandezza e
complessità, la fortezza non ha mai perso il suo carattere
originale. L’enorme importanza architettonica e storica del
complesso dall'impianto medievale, che si evidenzia da un semplice
sopraluogo, non ha portato nel corso degli ultimi anni ad una
monumentalizzazione di esso. Anzi, l’incuria ed il totale abbandono
in cui versa hanno portato a crolli (come per quasi tutte le
coperture) ed ad un degrado (causato dalle intemperie) delle stesse
strutture murature.
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