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Alcamo e la Scuola poetica siciliana

La lingua Volgare
Le lingue d'Oc e d'Oil
La Scuola poetica siciliana
La produzione lirica della Scuola
Giacomo da Lentini, il caposcuola
L'invenzione del Sonetto
Cielo d'Alcamo
Pier della Vigne
Altri poeti della Scuola
Il matematico Leonardo Fibonacci
Federico II e gli Svevi
Guelfi e ghibellini
 
Alcamo e la sua storia
Il castello d'Alcamo e le
antiche mura

Il castello di Calatubo
La Chiesa Madre ed altre chiese
Riserva naturale Bosco di Alcamo

Video su Federico II e la
Scuola siciliana

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ALCAMO E LA SCUOLA SICILIANA

        Alla base dei grandi poeti
   toscani del Trecento (Dante, Petrarca
   e Boccaccio) vi è l’uso aulico del
   Volgare fatto dalla Scuola poetica
   siciliana alla Corte di Federico II di
   Svevia. Riscopriamola unitamente
   ad Alcamo, la città natale di Ciullo.

   

    Riserva naturale Bosco
    di Alcamo

   
     
     

 

 

La Riserva naturale Bosco di Alcamo

Leop81 - 7 luglio 2007
Foto da Wikimedia Commons

 






 

Ai piedi del Monte Bonifato, alto 825 metri s.l.m., si trova l’abitato di Alcamo. Esso è conosciuto, per lo più, per la presenza della pineta e per la Riserva naturale Bosco di Alcamo.
Diverse sono le presenze architettoniche. Si va da quella di una necropoli protostorica, con resti di un antico insediamento, ad una grande cisterna (Funtanazza). Altresì, sono presenti ruderi medievali, quali un’antica porta, che fa ipotizzare la presenza di cinte murarie, e, sulla sommità, di un castello, fatto erigere dalla famiglia Ventimiglia, feudatari della città sottostante, alla fine del Quattrocento, ma che poi fu dismesso e abbandonato.
Il monte Bonifato ha anche un’importanza paleontologica. In una antica cava di travertino, ormai dismessa, vi è una caverna dove sono stati rinvenuti importanti fossili, inglobati nella roccia. I più significativi sono quelli di un elefante nano (Elephas falconeri), e quelli di uova sferiche e la corazza di una grande tartaruga di terra. Sono stati trovati nel paleosuolo, i resti di un elefante più grande, di taglia media (l'Elephas mnaidriensis). Tutti i reperti si possono ammirare nel Museo paleontologico di Palermo.

L'accesso alla Riserva del Monte Bonifato avviene attraverso una apposita strada comunale, su cui sono poste nella parte bassa parecchie residenze di villeggiatura. Il percorso della via è completamente illuminato, fatta eccezione per l’ultimo chilometro, prima di raggiungere la Riserva.

Dalla sommità del Bonifato si può ammirare uno splendito panorama tutt’intorno. Si passa dai monti di Palermo verso est e l'isola delle Egadi Marettimo verso ovest. Quando l’orizzonte è più netto, si scorge anche Ustica verso nord e il Monte Cammarata verso sud-est.

La Riserva naturale
La Riserva naturale Bosco di Alcamo è stata istituita nel 1984 dalla Regione Siciliana, ed è, ovviamente, un’area naturale protetta. Posta sul monte Bonifato (una montagna di roccia calcarea), consta di una superficie di 199 ettari. Ha un’importanza particolare per la geologia e la paleontologia.
Tra gli scopi istitutivi della Riserva vi è quello di
svolgere attività di educazione all’ambiente.  Tale compito viene svolto in un edificio situato in prossimità dell’area protetta.

All’inizio del Novecento il monte Bonifato era abbastanza brullo, presentando solo un piccolo boschetto sulla sommità, fatto prevalentemente, da querce, lecci e roverella. Tuttavia negli anni ’30, iniziò un grande piano di riforestazione, fatto, per lo più, di pino marittimo (Pinus pinaster) e pino d'Aleppo (Pinus halepensis). Sopravvivono, tuttavia, anche macchie mediterranee di essenze indigene, tra le rupi, in zone dove non è intervenuto l’uomo. quali, come detto, il leccio, il frassino e la roverella. Si segnala anche la presenza dell’Euforbia, o di aree ricoperte dalla locale prateria di ampelodesma.
Questo antico rimboschimento ha generato, sostanzialmente, il bosco, collocato sulla parte settentrionale del monte. Intorno all’area naturale si trovano campi coltivati, soprattutto, con piante di vite.
Nel bosco nidificano parecchie
specie di piccoli volatili, quali il pettirosso, il verdone, la cinciallegra, il verzellino e la cincia. Tra i rettili, oltre alla classica lucertola, immancabile, vi è il biacco, una serpe comune e la vipera.

 
 

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