Anche nel comune di Prizzi, in provincia di Palermo, sono
presenti durante la Pasqua, figure di diavoli, ma dal significato
meno ambiguo. A Prizzi due diavoli e la figura della Morte tentano
di impedire a Cristo l’incontro, dopo la resurrezione, con la
Madonna. L’origine della tradizione è medievale, ma si colora di
significati pagani: il trionfo primaverile della vita con la
maturazione dei raccolti agricoli. Il cerimoniale del “Ballo dei
diavoli” vuole che la mattina del giorno di Pasqua tre figure
mascherate, due diavoli, vestiti di rosso, e la Morte, vestita di
giallo, gironzolino per il borgo di Prizzi, facendo scherzi. I
passanti che questi incontrano vengono allegramente fermati con la
richiesta di un obolo, o soldi o dolci, per poi essere “rilasciati”.
L’apice tradizionale, però, viene raggiunto nel pomeriggio, quando i
tre,
nella piazza principale del
paese, si frappongono fra la statua del Cristo e quella della
Madonna, ambedue protette da angeli. La lotta tra angeli e demoni si
configura in un “ballo” con precise movenze ritmiche, chiamato,
appunto, il ballo dei diavoli. Con la vittoria degli angeli
le due statue possono, quindi, incontrarsi. Il Bene trionfa sul
Male, il significato finale è, evidentemente, chiaro.
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