Anche nel paese di Ispica, in provincia di Ragusa, si
tengono riti e processioni, d’epoca storica (si fanno risalire già
al
XVII secolo),
nella Settimana Santa di Pasqua (tra le più importanti della
Sicilia sud-orientale). Le numerose manifestazioni sono
organizzate da due confraternite: quella rossa
di Santa Maria Maggiore,
detta dei cavari, e
quella azzurra della Santissima Annunziata, detta dei
nunziatari. A
differenza di altre manifestazioni e paesi, le cerimonie di Ispica
hanno inizio l’ultimo venerdì di quaresima. Un’urna
reliquiaria, la "Santa Cascia" (la santa cassa), che contiene la
“Santa spina”, è portata in processione fino alla basilica della
Santissima Annunziata. Da qui ha inizio la cosidetta Via Crucis
Vivente. E’ una sacra rappresentazione che ripercorre gli ultimi
momenti della Passione di Gesù, e lo fa in maniera reale, suggestiva
e commovente, tanto che dai paesi e dalle provincie confinanti
accorrono moltissimi fedeli ogni anno. Nella mattinata della
Domenica delle Palme un corteo con palme e rami di ulivo parte dalla
basilica di Santa Maria Maggiore e si reca all’ingresso del paese.
Qui avviene la tradizionale benedizione dei ramoscelli e delle
palme. Sempre in processione si risale in paese, accompagnando Gesù
sul dorso di un asino attorniato dai
discepoli, fino a raggiungere la basilica.
Il giovedì santo La
prima processione del giovedì santo per i confratelli dei cavari
della basilica di Santa Maria Maggiore ha inizio alle ore 1:30 di
notte. Si raggiunge in pellegrinaggio la piccola chiesa rupestre di
Santa Maria della Cava. Qui, tornando in paese, si svolge la Via
Crucis, con la rappresentazione animata delle stazioni della
Passione. Le ultime due, la crocefissione e la deposizione di Cristo
morto nel sepolcro, si tengono nella piazza prospicente la basilica
di Santa Maria Maggiore. L’ultima stazione termina alle ore 4:00 del
mattino. A quel punto il parroco ed il presidente dell'arciconfraternita
vanno a bussare tre volte al portone chiuso della basilica.
Improvvisamente le porte si aprono e la folla, di corsa, raggiunge,
al suo interno, l’altare del Santissimo Cristo alla colonna,
per pregare al suono dell’organo a canne della chiesa. Alle ore
11 della mattina il parroco, salito sull'altare del Cristo
flagellato, bussa per tre volte sulle porte del SS. Cristo
flagellato, che iniziano a discendere. Dopo una breve omelia, al
suono della marcia funebre della banda, il Simulacro scende fino ai
fedeli con grande emozione. Alla fine della giornata, dopo la
mezzanotte, si svolge la trasuta,
ed i rituali giri
all’interno della chiesa.
Il venerdì santo
Il venerdì santo , come
tradizione, viene commemorata dai nunziatari la Passione del
Cristo. E’ questo uno dei momenti in cui tutto il paese si stringe
attorno al Simulacro del Cristo con la croce. Disvelato dalla
discesa delle porte nella basilica Santissima Annunziata alla vista
dei fedeli, esso viene portato in processione, preceduto dalla
cavalleria dei soldati romani,
dai confratelli in abito tradizionale e dalle delegazioni di tutte le
chiese del paese. La processione si svolge nelle vie più importanti
di Ispica. Nel percorso il Simulacro ha vari “incontri”: con
la Veronica, nei
pressi della chiesa di San Giuseppe, con le pie donne,
nella chiesa della
Madonna delle
Grazie, e con
la Madonna Addolorata,
proveniente dalla
basilica di Santa Maria
Maggiore. Al termine della processione il Cristo con la croce
torna nella chiesa di provenienza dove si svolge una suggestiva
fiaccolata e i rituali giri della chiesa. Il simulacro viene
riposizionato nella nicchia.
La domenica di pasqua
Alle ore 12,00 della domenica di pasqua entra in gioco il Cristo
Risorto della basilica della Santissima Annunziata. La nuova
processione sancisce la Resurrezione con l’incontro di corsa con
Maria Addolorata giungente dalla Chiesa Madre di San Bartolomeo. Qui
la festa ha il suo culmine, con il grido rituale dei nunziatari
“....Eppicciuotti Viva lu Patri, viva lu Patri.”, tra spari,
volo di colombe e spargimento di biglietti augurali. Dopo aver
fatto un giro della piazza maggiore di Ispica, il Simulacro viene
riportato alla sua chiesa. L’ingresso in essa, tradizionalmente,
avviene di corsa, dallo spiazzale prospicente fino dentro la chiesa
della Santissima Annunziata.
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